ecco la seconda parte del racconto "ripescato, tagliato e cucito" che narra le gesta di me, in vacanza a santorini...
dopo aver preso visione e possesso della stanza, sfatto le valige e fatta una doccia, decisi di rilassarmi in piscina. ormai era tardi per mettermi alla scoperta dell'isola, rimandai all'indomani l'inizio vero della vacanza "greca", e così feci quello che io ritengo assurdo e cioè mi spaparanzai a bordo vasca con un cocktail alla frutta tanto colorato quanto cattivo. assurdo perché quando stai sul bordo di una piscina non ha molta importanza dove è situata la piscina stessa, quindi stare in una bella isola circondata da un mare splendido e stare in piscina non ha generalmente senso, lo aveva in quel momento, che era solo un momento di relax post viaggio. la sera feci un giro per il centro dell'isola, piena di scintillanti vetrine piene di delfini di ogni dimensione fatti con ogni materiale più o meno prezioso. e vista la passione che ho per i delfini, pensai che quella era proprio la mia isola!
dopo aver preso visione e possesso della stanza, sfatto le valige e fatta una doccia, decisi di rilassarmi in piscina. ormai era tardi per mettermi alla scoperta dell'isola, rimandai all'indomani l'inizio vero della vacanza "greca", e così feci quello che io ritengo assurdo e cioè mi spaparanzai a bordo vasca con un cocktail alla frutta tanto colorato quanto cattivo. assurdo perché quando stai sul bordo di una piscina non ha molta importanza dove è situata la piscina stessa, quindi stare in una bella isola circondata da un mare splendido e stare in piscina non ha generalmente senso, lo aveva in quel momento, che era solo un momento di relax post viaggio. la sera feci un giro per il centro dell'isola, piena di scintillanti vetrine piene di delfini di ogni dimensione fatti con ogni materiale più o meno prezioso. e vista la passione che ho per i delfini, pensai che quella era proprio la mia isola!
il giorno successivo andai al mare. scesi per quella scalinata famosa di
Santorini, a picco sul mare, e mi immersi in una caletta che a me pareva piena
di acqua minerale, tanto era limpida, invece mi fu detto che era il punto più
sporco dell'isola, perché lì le correnti portavano tutto l'inquinamento del
porto vicino dove arrivavano e partivano i traghetti. non ho mai capito se le
meduse stanno nell'acqua pulita o in quella sporca, ci sono diverse scuole di
pensiero, fatto sta che ne beccai una tuffandomi, ed il dolore fu talmente
intenso che iniziai ad annaspare e io, discreta nuotatrice, pensai di
affogare! non sapevo che fare, continuavo a buttare sopra l'ustione acqua
minerale, che mi dava solo 10 secondi di sollievo e così riaffrontai la famosa
scalinata, questa volta in salita, sotto il sole cocente del primo pomeriggio,
con un braccio in fiamme. cercai una farmacia, la trovai, e mi scontrai per la
prima volta con la mentalità greca, che è molto rilassata, very easy. attesi
l'orario di apertura, niente. aspettai ancora, niente. allora chiesi a che ora
aprisse la farmacia e mi fu risposto... a volte apre alle 16,30 a volte
alle 17... a volte non apre proprio! erano quasi le 18, ci rinunciai, mi
incamminai verso l'albergo. pensai che i greci erano un po' come noi, ecco
perché quel loro proverbio "italiani - greci una faccia una
razza" in fondo siamo mediterranei, se non fratelli sicuramente cugini!
in albergo mi dettero un pomata, e mi fecero vedere su una cartina tutte le spiagge più belle dove sarei dovuta andare, e così feci a partire dalla mattina dopo.
la mia occasionale compagna di viaggio si era ormai aggregata a me. scoprì che malgrado avesse azzardato una vacanza non organizzata e da sola, era molto meno avventurosa di me. aveva paura di tutto, si vergognava, si imbarazzava. io invece stavo benissimo, per la prima volta in vita mia mi sentivo libera. non dovevo aspettare nessuno, non dovevo rispettare nessun orario, potevo decidere di ora in ora cosa avrei fatto nell'ora successiva. per poi magari cambiare idea. intanto pensavo che in un altra vita, se c'è stata, ero sicuramente una greca. mi sentivo stranamente a casa, completamente a mio agio, ed un giorno ho pure avuto un dejavu: percorrendo una stradina ho immaginato cosa ci fosse dietro una chiesetta ed effettivamente era così. ma la cosa non mi turbò, anzi, mi dette una piacevole sensazione. intanto avevamo conosciuto gente. del posto e non. quelli del posto ci fecero scoprire taverne e disco-bar frequentati da greci e non da turisti, quelli "non" si aggregarono a noi proprio perché disertavamo i posti da turisti preferendo scoprire l'anima di quell'isola incantata che lo era ancora di più quando a tarda sera iniziava a salire dalla "caldera" la nebbia. santorini è un isola vulcanica e la caldera è il vecchio cratere che si è riempito di acqua, e di notte, quando la temperatura si abbassa, l'acqua calda del mare evapora e forma quella nebbia che avvolge l'isola rendendola ancora più affascinante e un po' misteriosa. e le stelle stavano a guardare... ed io mi lasciavo avvolgere da quell'atmosfera da favola...
quelle stelle che nelle isole, grazie al poco inquinamento luminoso, sembrano più vicine. tanto belle da sembrare finte, con le costellazioni riconoscibili come su un atlante astronomico, tanto nitide che ti aspetti che ci sia anche scritto il nome. e le stelle continuavano a guardare. ed io continuavo a vivere la mia favola...
continua...
in albergo mi dettero un pomata, e mi fecero vedere su una cartina tutte le spiagge più belle dove sarei dovuta andare, e così feci a partire dalla mattina dopo.
la mia occasionale compagna di viaggio si era ormai aggregata a me. scoprì che malgrado avesse azzardato una vacanza non organizzata e da sola, era molto meno avventurosa di me. aveva paura di tutto, si vergognava, si imbarazzava. io invece stavo benissimo, per la prima volta in vita mia mi sentivo libera. non dovevo aspettare nessuno, non dovevo rispettare nessun orario, potevo decidere di ora in ora cosa avrei fatto nell'ora successiva. per poi magari cambiare idea. intanto pensavo che in un altra vita, se c'è stata, ero sicuramente una greca. mi sentivo stranamente a casa, completamente a mio agio, ed un giorno ho pure avuto un dejavu: percorrendo una stradina ho immaginato cosa ci fosse dietro una chiesetta ed effettivamente era così. ma la cosa non mi turbò, anzi, mi dette una piacevole sensazione. intanto avevamo conosciuto gente. del posto e non. quelli del posto ci fecero scoprire taverne e disco-bar frequentati da greci e non da turisti, quelli "non" si aggregarono a noi proprio perché disertavamo i posti da turisti preferendo scoprire l'anima di quell'isola incantata che lo era ancora di più quando a tarda sera iniziava a salire dalla "caldera" la nebbia. santorini è un isola vulcanica e la caldera è il vecchio cratere che si è riempito di acqua, e di notte, quando la temperatura si abbassa, l'acqua calda del mare evapora e forma quella nebbia che avvolge l'isola rendendola ancora più affascinante e un po' misteriosa. e le stelle stavano a guardare... ed io mi lasciavo avvolgere da quell'atmosfera da favola...
quelle stelle che nelle isole, grazie al poco inquinamento luminoso, sembrano più vicine. tanto belle da sembrare finte, con le costellazioni riconoscibili come su un atlante astronomico, tanto nitide che ti aspetti che ci sia anche scritto il nome. e le stelle continuavano a guardare. ed io continuavo a vivere la mia favola...
continua...
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