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lunedì 10 maggio 2021

TORNARE A SCRIVERE... IN ATTESA DI TORNARE A VIVERE VERAMENTE...

eccomi! dopo più di un anno ho deciso che voglio ricominciare a scrivere... 
ho continuato a farlo in tutto questo tempo su foglietti al volo, su agende scarabocchiando tra un appuntamento e l'altro, scrivendo biglietti a coloro a cui voglio bene... ma qui no.
e stamattina quando ho aperto il blog per curiosità e ho visto l'ultimo post, scritto nel giorno in cui iniziava il lock down dello scorso anno, quando fiduciosa dicevo che sicuramente tutto sarebbe finito presto... ho pensato a quante cose sono successe... e quasi tutte brutte. e non solo per la pandemia. il 2020 è stato un anno horribilis, anche personalmente e per la mia famiglia. e il 2021, almeno per adesso,  pare non essere da meno. e tutto quello che credevo, pensavo, speravo... come tutti, che sarebbe finito presto... il maledetto virus... è ancora tra noi. variato, mutato... ma non sconfitto. 
anche il carnevale quest'anno non si è fatto. non era mai accaduto dai tempi della guerra. se tutto va bene i  cinque corsi mascherati previsti si faranno tra fine settembre e inizio ottobre. una collocazione sul calendario inusuale ma magari avrà i suoi lati positivi. bel tempo, turisti già presenti per la stagione balneare... chissà. 
e io sono ancora qua. con i miei millemila acciacchi e i miei millemila problemi... ma  non ho perso il sorriso, la speranza, l'ottimismo.

ho finalmente chiesto il trasferimento in altra scuola e l'ho anche ottenuto. ogni tanto una cosa bella accade. sono di nuovo al nautico, quella che fu la mia scuola da studentessa e dove ho iniziato il mio lavoro di assistente tecnico. e dove sto benissimo. 

prosegue la mia passione per il mondo del vino e continuo a scriverne su winesurf, la rivista on line con la quale collaboro ormai da sette anni. ma la pandemia ha bloccato anche le manifestazioni, tutte annullate, e modificato il modo di fare degustazioni... solo agli inizi di agosto, quando ci fu un po' di ripresa e di miglioramento  sono riuscita ad andare a degustare per la guida in franciacorta. bella esperienza come sempre. ma poi ad ottobre la situazione nazionale ha di nuovo iniziato a precipitare con nuovi contagi.

ho anche avuto un incidente stradale, a febbraio, che mi ha lasciato a piedi. nel senso che ho praticamente  distrutto la macchina e siccome ho torto non mi posso permettere di ripararla quindi per il momento vado in bicicletta. ma guardo il lato positivo: potevo farmi male... e poi un po' di moto fa bene. a settembre, con l'arrivo dell'autunno, deciderò come affrontare le piogge ed il freddo... ora ho solo voglia di tornare alla normalità, di tornare a vivere, di fare un tuffo catartico nel mio mare... e dimenticare tutte le brutture e le negatività... ma purtroppo solo da un paio di giorni fa abbastanza caldo... fino all'altra settimana non sembrava nemmeno primavera...

 

martedì 30 maggio 2017

IL TUFFO CATARTICO

il mare è sempre stato per me importante, ed il mio rapporto con esso profondo e in qualche maniera misterioso. un legame indissolubile e atavico, ancestrale. mia madre mi ha sempre raccontato che fin da piccolissima ne ero affascinata e mi incantavo ad osservarlo in silenzio. calmo o in tempesta, dalla spiaggia o dal molo, in estate o in inverno. e negli anni è sempre stato così e ancora oggi è così. e tuffarmi mi ha sempre dato un senso di libertà, di riconciliazione con la vita dopo momenti difficili, di rilassamento dopo tensioni accumulate, quasi di purificazione dopo periodi da dimenticare... un senso di catarsi appunto, nel senso filosofico di Pitagora e Platone.
fare il primo tuffo di stagione l'ho sempre considerato un rito di buon auspicio, durante il quale faccio pensieri ben augurali per me e per chi mi vuole bene. così pure l'ultimo, anche se a fine stagione poi   non so mai se sarà veramente l'ultimo, sperando sempre in una clemenza del meteo che sposti a più tardi possibile la possibilità di tuffarsi ancora.
a volte in inverno vorrei poter avere questa opportunità, ne sento forte l'esigenza fisica, che solo il freddo mi blocca dall'assecondare. e mai come quest'anno ho atteso il primo tuffo "catartico"... soprattutto dopo aver vissuto un periodo di forte stress per mille motivi aggravati dalla conoscenza di una brutta persona che ovviamente non ho riconosciuto subito come tale, alla quale ho dato la mia fiducia e che in cambio mi ha tolto molto rubandomi tempo, serenità e soprattutto energia.
e allora domenica scorsa, complice una bellissima giornata di fine maggio, sono andata con il mio scooter verso la mia spiaggia preferita tra Viareggio e Torre del Lago, la mitica Lecciona, con il sorriso sulle labbra e i capelli (quelli che spuntavano dal casco) al vento.
ho parcheggiato e camminato un po' attraverso la pineta, ho attraversato le dune coperte di macchia mediterranea, mi sono inebriata del profumo di camuciolo (elicrisio per i non viareggini)  misto a quello del salmastro, ho guardato  la distesa di fiori gialli (i camucioli-elicrisio, appunto), le apuane in lontananza, il mare, gli ombrelloni colorati, le vele sul mare... e ho goduto della serenità che la vista mi trasmetteva.
ho apprezzato la sabbia sotto i piedi, non più fredda come in inverno, non ancora bollente come in estate. piacevole come velluto tiepido.
sono arrivata alla riva e l'acqua era trasparente. il mare calmo e invitante. l'acqua ancora fredda ma il mio rito mi attendeva ed io attendevo quel momento da tanto, troppo tempo...
ho camminato, grazie ad una secca, per parecchi metri con l'acqua che non andava oltre le mie ginocchia... ho aspettato di trovare  l'acqua abbastanza alta e dopo essermi bagnata un po' mi sono tuffata, ed ho fatto qualche bracciata... mi sono fermata ed il sole sembrava ancora più caldo sulla pelle rinfrescata dalla temperatura dell''acqua ancora primaverile...
e mi sono sentita bene. rigenerata. purificata. rilassata. serena. viva.