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giovedì 21 agosto 2014

SANTORINI parte terza. the end. con riflessioni extra.

ed eccoci arrivati alla fine della vacanza. e quindi del racconto. con qualche divagazione finale. 


e così, tra un tramonto da brivido ed una serata da incanto, la mia favola stava finendo...
tra facciate bianche e tetti turchesi, tra mare trasparente e cieli stellati, il mio tuffo nelle sfumature del blu stava finendo...
tra un ouzo e due pistacchi, una insalata greca e un polpo alla griglia, uno yogurt con miele e noccioline ed una mussaka, la settimana greca stava finendo...
tra un incontro casuale proprio con quell'amico ufficiale su navi da crociera che mi aveva parlato tanto di Santorini e nuove conoscenze con gente del posto e non, la mia vacanza stava finendo...
tra un "ma te che ci fai a Santorini?" esclamato da quell'amico  ed un "te di dove sei?" chiesto in varie lingue, anche la mia pausa cosmopolita stava finendo...
poi un idea: e se prolungassi di una settimana? e se mi cambiassero il volo senza spendere una grossa cifra?
ci provai, e fu uno di quei momenti in cui hai la sensazione di essere fortunata. una persona aveva chiesto di anticipare il rientro per impegni imprevisti di lavoro. incredibile. l'agenzia non fece che scambiare i biglietti. fantastico. né io né quella persona dovemmo pagare alcuna penale. né acquistare nuovi biglietti. uno scambio alla pari. et voila!
non erano ancora arrivati i telefonini, ed io non avevo nemmeno una carta di credito, viaggiavo con i contanti che ormai erano quasi finiti. mi precipitai in un posto telefonico pubblico, chiamai casa, chiesi a mia madre (abituata, ma mai abbastanza, ai miei colpi di testa) se mi poteva fare un vaglia postale internazionale perché la mia vacanza sarebbe durata una settimana di più. mi chiese se per caso mi fossi innamorata di qualcuno. e io risposi: "si, di quest'isola". poi feci le valigie, lasciai quell'albergo fin troppo chic per approdare in quella pensioncina a poche dracme a notte dove alloggiava la mia occasionale compagna di avventura conosciuta in aereo. una pensione a gestione familiare che non era niente di che, ma era pulita e decorosa. e soprattutto molto economica. con un piccolo supermarket di fronte, dove andavo a comprare frutta e yogurt ogni mattina prima di andare in spiaggia. e ancora più vicina al centro dove ogni sera andavo a gustarmi tramonti da brivido e serate da incanto. e la mia favola continuò.
Inevitabilmente anche quella settimana finì, e con essa finì anche, questa volta veramente, la mia vacanza.
Sono passati molti anni, ho fatto altri viaggi, altre vacanze,  ma per me, quella, rimane "la" Vacanza. con la V maiuscola. non una vacanza qualsiasi. e quando mi chiedono quale è stato il viaggio più bello rispondo senza dubbio: "quello a Santorini".
ho viaggiato molto, prima e dopo Santorini. in Italia e all'estero, per diletto e per lavoro, ma quello che ho vissuto a Santorini non l'avevo e non l'ho più vissuto altrove. mai più ho riprovato quelle sensazioni. in Italia o all'estero, da sola o in compagnia, che fosse una vacanza o un viaggio di lavoro, niente mi ha fatto rivivere un solo momento magico come quelli innumerevoli vissuti a Santorini.
viaggi di lavoro con momenti di relax piacevoli ce ne sono stati,  ma niente di paragonabile.
quando per lavoro navigavo ho visto posti affascinanti come Santorini, ho navigato in acque turchesi come quelle di Santorini. ma non era Santorini, non era la stessa situazione. e forse anch'io non ero la stessa persona.
certo, il viaggio di nozze alle Maldive, un po' per l'atmosfera da paradiso terrestre propria degli atolli, con quei colori e quei profumi, un po' per la situazione di "luna di miele" è chiaro che lo ricordo con piacere.
e come potrei scordare la prima settimana bianca della mia vita, con il neo maritino provetto sciatore ed io invece imbranata alla prima esperienza sciistica che mi sono fatta delle gran cadute,  delle gran discussioni con racchette sci e scarponi, ma anche delle gran risate.
e poi, con il bebè, dopo  qualche gita fuori porta da mattina a sera, o al massimo brevi week-end la prima vera vacanza, una settimana nel Mar Rosso,  quando il bimbo aveva appena 2 anni. solo noi tre, una full-immersion di famiglia e di mare prima che il marito-papà partisse per qualche mese per lavoro.
e in seguito le settimane bianche con  il bimbo ed il marito.
e quel viaggio di lavoro di mio marito, a Parigi, trasformato in mini vacanza seguendolo ed aggiungendoci un soggiorno ad Euro Disney, e tornare bambini insieme a nostro figlio.
e ancora  in Francia qualche mese dopo, questa volta portandoci anche i miei, e vedere gli occhi di mia madre brillare, e quelli di mio padre sgranati dallo stupore, perchè loro hanno viaggiato poco, e quindi riescono ancora a meravigliarsi di tutto, con lo stesso entusiasmo dei bambini. con il piccolo Lorenzo che si sentiva grande, perché a Parigi c'era già stato,  e faceva da cicerone ai nonni. che tornarono definitivamente bambini quando arrivammo a Disneyland.
e la settimana bianca da sola con il bimbo perché il marito-papà era impegnato con il lavoro.
e la settimana bianca per il primo natale da separata. sola con mio figlio. lontana dalle tre P... come mi divertivo a dire: parenti panettoni e palle (di natale). ma soprattutto lontana da chi indelicatamente chiedeva perché ci fossimo separati.  o da chi mi guardava con sospetto pensando: "sicuramente è colpa tua, con il  caratterino che hai" o da chi invece mi guardava con pietà perché pensava "e ora come farà, con un bimbo ancora piccolo, un lavoro precario". invece ci eravamo separati di comune accordo. proprio per questo il bimbo non ne ha risentito più di tanto. e io ce l'ho fatta. ma torniamo alle vacanze. ormai viaggiare con il bimbo da sola mi piaceva. e lui era un piccolo globe trotter che sembrava nato con la valigia. e allora siamo tornati nel mar rosso, che lui non ricordava.  e poi in tunisia. e in danimarca. e ancora in tunisia. tutte belle vacanze. in posti diversi che ci hanno regalato sensazioni diverse e tutte da ricordare con piacere. ma Santorini mi è rimasta dentro. 
quella a Santorini è stata la mia prima, vera, unica vacanza.  dove sono riuscita a staccare veramente la spina. a dimenticare tutto e tutti. a stare sola, e bene, con me stessa. ma soprattutto, e proprio per tutto questo,  è stata, e resterà, la MIA vacanza.

mercoledì 20 agosto 2014

SANTORINI parte seconda

ecco la seconda parte del racconto "ripescato, tagliato e cucito" che narra le gesta di me, in vacanza a santorini...


dopo aver preso visione e possesso della stanza, sfatto le valige e fatta una doccia, decisi di rilassarmi in piscina. ormai era tardi per mettermi alla scoperta dell'isola, rimandai all'indomani l'inizio vero della vacanza "greca", e così feci quello che io ritengo assurdo e cioè mi spaparanzai a bordo vasca con un cocktail alla frutta tanto colorato quanto cattivo. assurdo perché quando stai sul bordo di una piscina non ha molta importanza dove è situata la piscina stessa, quindi stare in una bella isola circondata da un mare splendido e stare in piscina non ha generalmente senso, lo aveva in quel momento, che era solo un momento di relax post viaggio. la sera feci un giro per il centro dell'isola, piena di scintillanti vetrine piene di delfini di ogni dimensione fatti con ogni materiale più o meno prezioso. e vista la passione che ho per i delfini, pensai che quella era proprio la mia isola!
il giorno successivo andai al mare. scesi per quella scalinata famosa di Santorini, a picco sul mare, e mi immersi in una caletta che a me pareva piena di acqua minerale, tanto era limpida, invece mi fu detto che era il punto più sporco dell'isola, perché lì le correnti portavano tutto l'inquinamento del porto vicino dove arrivavano e partivano i traghetti. non ho mai capito se le meduse stanno nell'acqua pulita o in quella sporca, ci sono diverse scuole di pensiero, fatto sta che ne beccai una tuffandomi, ed il dolore fu talmente intenso che iniziai ad annaspare e io, discreta nuotatrice, pensai di affogare! non sapevo che fare, continuavo a buttare sopra l'ustione acqua minerale, che mi dava solo 10 secondi di sollievo e così riaffrontai la famosa scalinata, questa volta in salita, sotto il sole cocente del primo pomeriggio, con un braccio in fiamme. cercai una farmacia, la trovai, e mi scontrai per la prima volta con la mentalità greca, che è molto rilassata, very easy. attesi l'orario di apertura, niente. aspettai ancora, niente. allora chiesi a che ora aprisse la farmacia e mi fu risposto... a volte apre alle 16,30 a volte alle 17... a volte non apre proprio! erano quasi le 18, ci rinunciai, mi incamminai verso l'albergo. pensai che i greci erano un po' come noi, ecco perché quel loro proverbio "italiani - greci una faccia una razza" in fondo siamo mediterranei, se non fratelli sicuramente cugini!
in albergo mi dettero un pomata, e mi fecero vedere su una cartina tutte le spiagge più belle dove sarei dovuta andare, e così feci a partire dalla mattina dopo.
la mia occasionale compagna di viaggio si era ormai aggregata a me. scoprì che malgrado avesse azzardato una vacanza non organizzata e da sola, era molto meno avventurosa di me. aveva paura di tutto, si vergognava, si imbarazzava. io invece stavo benissimo, per la prima volta in vita mia  mi sentivo libera. non dovevo aspettare nessuno, non dovevo rispettare nessun orario, potevo decidere di ora in ora cosa avrei fatto nell'ora successiva. per poi magari cambiare idea. intanto pensavo che in un altra vita, se c'è stata, ero sicuramente una greca. mi sentivo stranamente a casa, completamente a mio agio, ed un giorno ho pure avuto un dejavu: percorrendo una stradina ho immaginato cosa ci fosse dietro una chiesetta ed effettivamente era così. ma la cosa non mi turbò, anzi, mi dette una piacevole sensazione. intanto avevamo conosciuto gente. del posto e non. quelli del posto ci fecero scoprire taverne e disco-bar frequentati da greci e non da turisti, quelli "non" si aggregarono a noi proprio perché disertavamo i posti da turisti preferendo scoprire l'anima di quell'isola incantata che lo era ancora di più quando a tarda sera iniziava a salire dalla "caldera" la nebbia. santorini è un isola vulcanica e la caldera è il vecchio cratere che si è riempito di acqua, e di notte, quando la temperatura si abbassa, l'acqua calda del mare evapora e forma quella nebbia che avvolge l'isola rendendola ancora più affascinante e un po' misteriosa. e le stelle stavano a guardare... ed io mi lasciavo avvolgere da quell'atmosfera da favola...
quelle stelle che nelle isole, grazie al poco inquinamento luminoso, sembrano più vicine. tanto belle da sembrare finte, con le costellazioni riconoscibili come su un atlante astronomico, tanto nitide che ti aspetti che ci sia anche scritto il nome. e le stelle continuavano a guardare. ed io continuavo a vivere la mia favola...


continua... 

martedì 19 agosto 2014

SANTORINI parte prima

da qualche giorno ho nostalgia di santorini. forse perché ho voglia e bisogno di una vacanza che da tempo non faccio e ho anche voglia e bisogno di mare e di sole che quest'anno per vari motivi, non ultimo le bizzarre condizioni meteo, ho trascurato. e sono andata a ricercare le foto di quella che fu LA vacanza. e mi è venuto a mente che avevo anche scritto un racconto su quella vacanza e l'ho ripescato. è lungo, l'ho rivisto un po'... l'ho tagliato e ricucito e  lo ripropongo in due o più puntate...


da qualche mese ero di nuovo single dopo una convivenza sofferta, e da un paio di mesi ero tornata dai miei in attesa di un affitto decente. non stavo bene. né male. stavo.
e andavo avanti. un po' per inerzia, un po' cercando di reagire. alternando momenti no a momenti si. la gioia per essere uscita da una situazione di sofferenza ma anche la delusione, il senso di fallimento. la solitudine...
intanto era estate, intanto la gente andava al mare, intanto uscivo ogni giorno da quello che allora era il mio posto di lavoro alle 17 ed il sole mi abbagliava, riflesso sugli scafi bianchi ormeggiati nella banchina di fronte. ed ero stanca. fisicamente e mentalmente. avrei avuto bisogno di una bella vacanza. già, ma dove? e con chi? e mi avrebbero dato le ferie? e se poi trovavo la casa in affitto e a fine anno non mi rinnovavano il contratto di lavoro? forse, mi dicevo, sarebbe stato meglio risparmiare...
ma poi, un giorno... "Tiziana, dovresti fare le ferie, ne hai troppe, e  per l'organizzazione dell'ufficio sarebbe bene tu le prendessi nella prima quindicina di settembre"...
ma eravamo già alla fine di agosto... e che potevo inventare così da un giorno all'altro? come mi potevo organizzare? e dove potevo andare? che fare? ma sì, per una volta volevo  vivere alla giornata. ai soldi, alla casa da prendere in affitto, al contratto di lavoro che forse non mi rinnovavano a fine anno ci avrei pensato al mio ritorno. e così mi ritrovai all'uscita di un agenzia di viaggi con una decina di cataloghi sulla grecia. perchè entrando in agenzia l'unica cosa che ero riuscita a dire era stata "vorrei andare in grecia. anzi, su un'isola greca, per la precisione..."
le isole greche mi avevano sempre affascianato, e quella mi pareva l'occasione giusta. lo sarebbe stata?
passai la serata a sfogliare cataloghi e a confrontare prezzi. ogni posto mi pareva più bello di quello della pagina precedente. alla fine sarei voluta andare in ognuna di quelle isole. e mi venivano in  mente le parole un rap ironico di Claudio Bisio... quante isole ha questa grecia... be' veramente usava espressioni molto più colorite... era arrabbiato con la fidanzata che si era concessa una vacanza in grecia e gli raccontava che ogni sera era su un'isola e allora lui diceva... qualcosa tipo... ma quante cazzo di isolacce ha questa merda di una grecia... mi pare. comunque alla fine la mia scelta cadde su Santorini...la descrizione sul catalogo aveva suscitato in me una curiosità maggiore, mi aveva affascinato. forse influenzata dai racconti di un amico ufficiale su navi da crociera che facevano tappa anche su quell'isola. e così la mattina dopo andai a prenotare. l'impiegato esordì con  "complimenti per la scelta, Santorini ha un fascino particolare, sono famosi i suoi tramonti, è l'isola più romantica di tutta la Grecia"... fantastico, pensai, passi il fascino, passino i tramonti, ma il romanticismo... e proseguì il pensiero ad alta voce "...parto sola, forse allora è meglio se cambio isola..." l'impiegato borbottò qualcosa imbarazzato e si affrettò ad iniziare la pratica di prenotazione. purtroppo tutti i pacchetti più economici erano esauriti, e poi partendo sola volevo arrivare e trovare tutto pronto, sicuro ed organizzato e così spesi qualcosa in più del previsto. ma ormai ero decisa a concedermi questo "lusso", che sentivo di meritare, dopo gli eventi passati.
all'aeroporto conobbi una ragazza che aveva azzardato ancora più di me, nel senso che oltre a decidere di fare una vacanza da sola aveva anche scelto di prenotare solo il volo, riservandosi di cercare un alloggio dopo l'arrivo sull'isola. be' aveva ragione, all'aeroporto c'erano decine di persone che offrivano appartamenti in affitto, o camere in famiglia, in pensioni a gestione familiare, in piccoli alberghi...ce n'era per tutti i gusti, a prezzi veramente stracciati. c'era una hostess del tour operator ad aspettare me e gli altri turisti che avevano prenotato quel pacchetto e prima di salire sul pullman salutai quella occasionale compagna di viaggio dicendole di cercarmi, se voleva, nell'albergo dove alloggiavo. e così fece, il giorno stesso, comunicandomi che aveva trovato una pensioncina dove con poche dracme dormiva. con quello che pagavo io ci sarei potuta rimanere un paio di mesi. che rabbia. ma chissà... quella era la mia vacanza ed ero solo al primo giorno... una pagina ancora bianca dove tutto era ancora da scrivere.

continua...