mercoledì 15 novembre 2017

PENSIERI AL VOLO (di gabbiano)

Sarò sintetica, forse ermetica.
Ancora qualche dolore fisico e il tempo novembrino non aiuta.
Il senso di serenità interiore invece si. Scalda l'anima.
Come il raggio rosso di sole che stamattina si insinuava tra due nuvole grigie.
E io mi sento leggera come il volo di un gabbiano che ho seguito poco fa con lo sguardo.
Ed Egisto (Malfatti) sarebbe contento.

giovedì 2 novembre 2017

EMOZIONI IN UN ANGOLO

sono andata a prendere un caffè a casa di un amico. non c'ero mai stata. sapevo che abitava in un angolo antico di Viareggio. un angolo che io considero anche magico. immaginavo cosa si vedesse dal suo balcone, ma vederlo mi ha emozionato. un po' perché mi è sembrato di vedere uno scorcio di un'altra città, osservare un angolo a me noto della "mi' Viareggio" ma da un'altra prospettiva mi ha regalato cinque minuti di "vacanza"... amplificata dalla luce crepuscolare e dall'atmosfera di festa che erano nell'aria. un po' perché da quel balcone si vede, ed anche quello da un'altra prospettiva ma comunque ben riconoscibile, il punto esatto dove ho avuto il brutto incidente dove ho rischiato la vita e che per molti versi la vita, che fortunatamente non ho perso,  mi ha cambiato. un po' perché l'odore della darsena, intesa non come quartiere viareggino ma proprio nel senso di canale, darsena, porto, ormeggi, banchine...che ben si percepisce da così vicino, mi ha riportato indietro negli anni, a quando lavoravo nella nautica e ancora di più, chiudendo un attimo gli occhi, a quando navigavo e dall'oblò della mia cabina entrava lo stesso odore. un po' perché Viareggio è Viareggio e in quell'angolo mi è sembrata più Viareggio del solito. e per un attimo mi sono sentita alla fine dell'800. nella Viareggio timida cantata da Egisto. e non mi sarei meravigliata se avessi visto passare un barcobestia. o correre qualche ragazzino coi calzoni corti gridando "all'ariulò". o passeggiare qualche dama con l'ombrellino. o qualche sposa con la gonna nera lunga e lo scialle andare incontro al su' sposo che tornava dal mare.

giovedì 31 agosto 2017

UN MESE VOLATO VIA

un mese è passato dall'ultimo post... sembra ieri che irrequieta cercavo di trovare una nuova identità a questo vecchio blog eppure è già passato un mese. un mese da quando lamentavo stanchezza e bisogno di ferie ad oggi che mi ritrovo ancora stanca, di nuovo al lavoro, malgrado le ferie godute ma purtroppo già finite. ferie godute nel vero senso della parola, pochi giorni, poco più di due settimane, durante i quali ho però cercato di distrarmi, di riposarmi, di pensare meno possibile ai problemi prendendomi i miei tempi ed i miei spazi. rinunciando qualche volta a cose piacevoli che avrei potuto fare quando però il mio fisico mi diceva che non ce l'avrebbe fatta a sopportarne il peso. perchè si sa, anche le cose piacevoli come un viaggio, una cena, una gita fuori porta... possono talvolta essere stancanti. rinunciando anche a cose che avrei voluto fare ma che il mio portafoglio non mi ha permesso di fare, come una bella vacanza, per esempio. e rinunciando infine a cose che avrei dovuto fare ma che il poco tempo, la poca voglia, la troppa stanchezza, non mi hanno permesso di fare, come imbiancare le stanze del mio appartamento, mettere in ordine gli armadi, buttare un po' di cose vecchie e inutilizzate da tempo... ferie che non sono state, per come mi sento,  evidentemente sufficienti a ricarmi completamente. nè fisicamente nè psicologicamente. la mia malattia ha tra i sintomi anche una stanchezza cronica e spesso incoercibile. oltre ai dolori che spesso impediscono anche attività banali. e questo non aiuta l'umore ed anche se fortunatamente ho il carattere che compensa... qualche volta il carattere da solo non basta. se poi ci aggiungiamo qualche piccola seccatura, il quadro è completo...
e così dopo una mini vacanza, che mi sono potuta permettere solo perchè praticamente a costo zero, in Provenza ospite per tre  giorni di un vecchio amico, con viaggio di andata super economico in treno e rientro in italia in moto con lui facendo tappa in costa azzurra un paio di giorni ospiti di amici suoi, ed il resto delle ferie in Versilia (ironico, per chi non lo sapesse io abito a Viareggio), eccomi di nuovo già da più di una settimana rientrata a scuola, a preparare i dispositivi informatici delle aule e dei laboratori per il prossimo anno scolastico. quasi pronta per il nuovo anno, che per chi lavora nella scuola come me inizia a settembre. con tutte le incognite e le aspettative del nuovo anno. con le speranze e le paure. perchè anche se sono nella stessa scuola, e questo che sta per cominciare sarà il quarto anno,  quest'anno ci sarà qualche cambiamento ai vertici e tra i colleghi. ma a questo punto non mi resta che sperare, ed iniziare a fare il conto alla rovescia, proprio come si fa il il 31 dicembre... perchè da domani, 1° settembre, anno (scolastico) nuovo, vita (lavorativa) nuova... in alto i calici quindi, e buon anno...


giovedì 27 luglio 2017

IRREQUIETEZZA...

è un periodo così... che si manifesta in tutto... faccio una cosa e intanto ne penso un'altra, inizio mille cose contemporaneamente e non ne finisco una, mi faccio mentalmente scalette di priorità che stravolgo continuamente, allora me le scrivo promettendomi di rispettarle ma mi scordo di consultarle o comunque sul momento ritengo che una priorità ha più priorità di un'altra priorità e quindi cambio l'ordine pensando che il risultato non cambia... e infatti non cambia... sono sempre in ritardo con tutto...vado un paio d'ore al mare e vorrei essere a casa perchè penso che ho un sacco di cose da fare... resto a casa rinunciando al mare e penso che avrei potuto tranquillamente andare un paio d'ore al mare, anche perchè sono talmente stanca che non riesco poi a combinare più di tanto se resto a casa... e soprattutto se ho meno tempo a disposizione riesco ad ottimizzarlo... se invece so di avere tutto il pomeriggio me la prendo comoda... troppo comoda... e combino molto meno... sono davvero una frana....
ho cambiato nome a questo blog diciotto volte in tre giorni perchè nessuno dei nomi mi sembrava che mi rappresentasse veramente come l'altro, l'originale che per colpa di un folle ho dovuto eliminare... le alternative erano tutte banali, e uno dei difetti che comporta la banalità del titolo di un blog è che nella indicizzazione sparisci nel mare di attività di vario genere che hanno nome uguale o comunque simile... l'altro era composto da tre nomi che insieme erano una combinazione evidentemente rara... e quindi nei motori di ricerca si era piazzato al primo posto (se venivano digitati i tre nomi insieme) e comunque tra i primi posti se venivano digitati due su tre o anche solo uno dei tre nomi e mi piaceva non per megalomania ma perchè era facile arrivarci per caso e quindi potevo contare su lettori casuali che poi, ammesso e non concesso che apprezzassero i miei scritti, potevano tornare a leggermi... e siccome è vero che si scrive per noi stessi ma è anche vero che si scrive perchè qualcuno legga altrimenti si potrebbe scrivere in un diario e tenere tutto in un cassetto, la cosa mi piaceva... ma a parte questo, ripeto, mi sembrava che il nome non mi rappresentasse veramente... ora forse, e sottolineo forse, ci sono arrivata... spero sia il definitivo... ma non ci giurerei... l'irrequietezza di questi giorni è immensa... la stanchezza, lo stress, il caldo, il bisogno di ferie, qualche acciacco fisico, qualche problemino di varia natura, qualche preoccupazione... insomma.... il quotidiano che ognuno di noi più o meno deve vivere e che in certi periodi è più pesante,  per me in questo momento è parecchio pesante e non aiuta... non aiuta per niente...

venerdì 21 luglio 2017

MI VESTO DI NUOVI COLORI

no, i colori sono gli stessi... più o meno bianco e nero... un pizzico di azzurro.... la fotina del sole durante una eclissi parziale che sembra uno spicchio di luna... niente di nuovo quindi dal punto di vista grafico, e nemmeno niente cambia sul mio modo di gestire questo blogghettino e cioè scrivere quando ho voglia di scrivere qualcosa di particolare che mi è passato per la mente... ho solo cambiato nome e indirizzo per non essere raggiunta da chi non ho piacere che mi raggiunga.... per settimane non ho scritto perchè non mi andava che questa persona (squilibrata) che già fin troppo male mi ha fatto, leggesse anche solo una banale frase scritta da me. ma poi ho pensato che non potevo e non dovevo condizionare la mia vita ulteriormente e allora ho trovato l'escamotage tecnico... tutto resta uguale tranne l'indirizzo e il nome che ho comunicato e comunicherò solo agli amici fidati. et voilà... pronti attenti via... si riparte... il blog ha gli stessi colori ma la Tiziana no... da tempo mi sono vestita di nuovi colori.  in senso metaforico, ovviamente, perchè niente è cambiato nel mio look, ma dentro di me si. e molto.

martedì 30 maggio 2017

IL TUFFO CATARTICO

il mare è sempre stato per me importante, ed il mio rapporto con esso profondo e in qualche maniera misterioso. un legame indissolubile e atavico, ancestrale. mia madre mi ha sempre raccontato che fin da piccolissima ne ero affascinata e mi incantavo ad osservarlo in silenzio. calmo o in tempesta, dalla spiaggia o dal molo, in estate o in inverno. e negli anni è sempre stato così e ancora oggi è così. e tuffarmi mi ha sempre dato un senso di libertà, di riconciliazione con la vita dopo momenti difficili, di rilassamento dopo tensioni accumulate, quasi di purificazione dopo periodi da dimenticare... un senso di catarsi appunto, nel senso filosofico di Pitagora e Platone.
fare il primo tuffo di stagione l'ho sempre considerato un rito di buon auspicio, durante il quale faccio pensieri ben augurali per me e per chi mi vuole bene. così pure l'ultimo, anche se a fine stagione poi   non so mai se sarà veramente l'ultimo, sperando sempre in una clemenza del meteo che sposti a più tardi possibile la possibilità di tuffarsi ancora.
a volte in inverno vorrei poter avere questa opportunità, ne sento forte l'esigenza fisica, che solo il freddo mi blocca dall'assecondare. e mai come quest'anno ho atteso il primo tuffo "catartico"... soprattutto dopo aver vissuto un periodo di forte stress per mille motivi aggravati dalla conoscenza di una brutta persona che ovviamente non ho riconosciuto subito come tale, alla quale ho dato la mia fiducia e che in cambio mi ha tolto molto rubandomi tempo, serenità e soprattutto energia.
e allora domenica scorsa, complice una bellissima giornata di fine maggio, sono andata con il mio scooter verso la mia spiaggia preferita tra Viareggio e Torre del Lago, la mitica Lecciona, con il sorriso sulle labbra e i capelli (quelli che spuntavano dal casco) al vento.
ho parcheggiato e camminato un po' attraverso la pineta, ho attraversato le dune coperte di macchia mediterranea, mi sono inebriata del profumo di camuciolo (elicrisio per i non viareggini)  misto a quello del salmastro, ho guardato  la distesa di fiori gialli (i camucioli-elicrisio, appunto), le apuane in lontananza, il mare, gli ombrelloni colorati, le vele sul mare... e ho goduto della serenità che la vista mi trasmetteva.
ho apprezzato la sabbia sotto i piedi, non più fredda come in inverno, non ancora bollente come in estate. piacevole come velluto tiepido.
sono arrivata alla riva e l'acqua era trasparente. il mare calmo e invitante. l'acqua ancora fredda ma il mio rito mi attendeva ed io attendevo quel momento da tanto, troppo tempo...
ho camminato, grazie ad una secca, per parecchi metri con l'acqua che non andava oltre le mie ginocchia... ho aspettato di trovare  l'acqua abbastanza alta e dopo essermi bagnata un po' mi sono tuffata, ed ho fatto qualche bracciata... mi sono fermata ed il sole sembrava ancora più caldo sulla pelle rinfrescata dalla temperatura dell''acqua ancora primaverile...
e mi sono sentita bene. rigenerata. purificata. rilassata. serena. viva.

sabato 6 maggio 2017

L' ARABA FENICE

mi riconosco nella figura mitologica che rinasce dalle ceneri. più volte sono caduta e mi sono sempre rialzata. anche quando credevo che non ce l'avrei fatta. dopo un paio di incidenti nei quali ho rischiato la vita, dopo momenti di difficoltà economiche, dopo "batoste" sentimentali, dopo delusioni di varia natura, dopo difficoltà grosse di vario genere... e ce la farò anche stavolta che in un mese e mezzo ho avuto un concentrato di condizioni avverse sotto ogni punto di vista. un mese e mezzo nel quale si sono sommate e moltiplicate ed elevate all'ennesima potenza una serie di situazioni brutte e per certi versi irreali che mi hanno dato l'impressione di essere protagonista di una candid camera. ho aspettato inutilmente una voce che mi dicesse che ero su scherzi a parte. ho pensato di vivere un incubo, e quindi ho aspettato inutilmente il suono della sveglia che mi portasse fuori da un brutto sogno. sono arrivata addirittura a credere  di essere pazza, che forse mi immaginavo tutto, che essendo in un momento di stress e di non perfetta forma fisica per il riacutizzarsi della mia malattia forse avevo una visione distorta della realtà... che ero io quella sbagliata che reagiva male e non capiva l'atteggiamento di qualcuno che era entrato nella mia vita sconvolgendola.
invece no. semplicemente la realtà spesso supera la fantasia. i problemi economici e quelli sul lavoro li  affronterò, le intemperanze adolescenziali del figlio pure, la stanchezza anche,  cerco di volermi bene per salvaguardare la salute perchè senza quella non posso affrontare nemmeno tutto quello di cui sopra... ma contro la cattiveria e la follia di alcune persone dalla mente distorta non posso fare niente se non allontanarle definitivamente dalla mia vita e non permettere mai più che ne facciano parte.
sto rinascendo dalle ceneri.
ceneri che sono il risultato di un fuoco che ha bruciato un mese e mezzo della mia vita. lasciando solo cenere, appunto. nient'altro che cenere.
ma non è riuscito a bruciare la mia anima, la mia mente e nemmeno il mio sorriso.

domenica 26 marzo 2017

RICORDI IN MUSICA

qualche anno fa ho gestito per un anno e mezzo un circolo nell'entroterra versiliese  insieme al mio allora compagno. un circolo dove si poteva mangiare cose tipicamente toscane cucinate da me e cose esotiche cucinate da lui oltre ai classici taglieri di affettati e formaggi... dove si poteva bere del vino di ottima qualità che compravamo in una cantina del chianti e servivamo sfuso in quartini e mezzini da osteria, ma anche bottiglie più "blasonate" che sceglievo con cura per avventori più esigenti che coccolavo volentieri avendo anche io la passione per il buon bere... dove si trovava una piccola ma interessante selezione di rum e di wiskey... ma soprattutto al sabato si trovava sempre musica live che spaziava dal jazz al blues passando dal country e dal rock...
per mille motivi abbiamo dovuto abbandonare la gestione, ma con tutti i musicisti siamo rimasti in contatto ed è continuata la frequentazione. la mia storia d'amore è finita, ma nel frattempo con alcuni dei musicisti  è nata una vera  amicizia che si è consolidata nel tempo. alcuni hanno conosciuto tramite me amici miei che gestiscono locali ed hanno così acquisito nuove "piazze"... uno di loro ci ha persino trovato moglie, in una  nuova piazza... e tutti quando mi incontrano mi chiedono di riaprire qualcosa perchè io ero riuscita a creare un ambiente carino, piacevole, dove la musica era in primo piano... ma anche tutto il resto era curato...
ieri sera due di loro, un bassista ed un chitarrista, suonavano a Forte dei Marmi insieme ad un batterista che non conoscevo. le formazioni sono mobili... uno che suona con quello che poi suona con l'altro... il bello è anche questo... non li avevo mai sentiti suonare insieme... il chitarrista aveva spesso suonato da me ma come "one man band"...mentre il bassista era ormai di casa in serate quasi sempre con un altro chitarrista, qualche volta in jam improvvisate, qualche volta solo come avventore, abitando vicino al circolo ed essendo un appassionato della nostra semplice ma saporita cucina era ormai di famiglia, avendo fatto amicizia anche con mio padre e mio fratello che ogni tanto venivano a darmi una mano quando c'erano serate "affollate"...
sono uscita di casa stanca, reduce da un periodo che mi ha fiaccato fisicamente e psicologicamente ma avevo troppa voglia di salutarli e di sentire un po' di bella musica blues suonata dal vivo e bene.
il tempo era terribile... dopo la bellissima giornata di sole si era alzato un vento di libeccio fortissimo e pioveva e prima di uscire il divano mi strizzava l'occhio... ma dopo una bella doccia ho fatto quello che ultimamente faccio spesso: ho indossato abiti colorati, rosetto e un sorriso... e sono uscita...
uscendo ho ricevuto la telefonata di un amico. non aveva avuto una bella giornata. gli ho detto che per andare dove dovevo andare (sembro Totò) sarei passata da dove era lui per lavoro e quindi potevo passare a salutarlo. a volte un abbraccio in silenzio fa più di mille parole. e così ho fatto. ed è stato un bel momento. impossibile da raccontare. certi momenti vanno solo vissuti...
poi ho guidato verso il Forte. non ho acceso la radio... il silenzio, la pioggia sottile, il tergicristallo, i miei pensieri... mi è venuto in mente quando quella strada, almeno per un tratto, la facevo per andare a casa del diavolo (come chiamavo io Seravezza, con tutto il rispetto per Seravezza, ma per come vivevo io quel periodo lavorativo...) o di quando, proseguendo verso il Forte, la facevo per andare "nel salotto buono del diavolo" come chiamavo io il Liceo di Forte dei Marmi, scuola dalla quale dipendeva il professionale presso il quale lavoravo io, dove c'era... un diavolo... appunto...
pensieri che si accavallano,  si sovrappongono, si mescolano... arrivo nella strada dove c'è il pub... e dove c'è il liceo... che strano... mi sembrava più lontano quando ci venivo per lavoro... ironia della sorte... il locale è a pochi metri dalla scuola... davanti  non c'è posto... proseguo.. e parcheggio proprio di fronte al cancello della scuola... mi vengono le lacrime agli occhi... non certo per emozioni positive, nè per nostalgia... e nemmeno per rabbia, ormai superata... ma per commozione... mentre parcheggio e chiudo la macchina ripenso a qullo che ho subito, a come ho lottato... a chi mi ha sostenuto e a chi mi ha voltato le spalle.... guardo il cancello e ripenso a quella mattina dove appoggiato al cancello c'era quello striscione.... "solidarietà a tiziana"... perchè avevo subito un provvedimento disciplinare non giusto, solo perchè avevo rivendicato i miei diritti.... ed alcuni colleghi mi appoggiavano... provvedimento che tutti mi consigliavano di accettare "muta e rassegnata" perchè impossibile lottare contro chi me lo aveva fatto.... ma che io, don chisciotte de' noaltri, a costo di lottare contro i mulini a vento, certa della mia ragione, non intendevo assolutamente accettare... mi incammino verso il locale, a pochi metri... e sorrido... (per inciso feci  ricorso avverso il provvedimento e il tribunale del lavoro mi ha dato ragione ed il provvedimento di cinque giorni di sospensione dal servizio con conseguente sospensione ai fini della carriera è stato annullato ed i cinque giorni di stipendio restituiti, anche se ancora materialmente no).
arrivo al locale, sorrisi, abbracci, battute, cazzate, brindisi, ricordi.... e la solita domanda.... "ma quando riapri qualcosa? te si che ci sapevi fare!"... è una soddisfazione... capisco di aver lasciato una traccia. una traccia positiva. e non può che farmi piacere... poi inizia il live.
mi lascio portare dalla musica, dai ricordi... continuo a pensare che mi piacerebbe avere ancora un locale così. piccolo, dove chi vuole può sicuramente bere bene, mangiare qualcosa ed ascoltare buona musica.
ascolto musica mentre messaggio con il mio amico incontrato poco prima. lui bloccato dal lavoro non è potuto venire con me. me ne dispiace. lui continua a raccontarmi cosa lo preoccupa in questo periodo particolare della sua vita. io cerco di tranquillizzarlo. so di non poter fare molto solo con le parole scritte ma ci provo... e credo di riuscirci.
arriva una amica, anche lei frequentatrice del mio locale, golosa dei miei "salsicce e rapini", amica del bassista e adesso anche sua allieva. è con il suo compagno, sommelier come me. al solito parliamo di musica e di vino. al solito lei mi dice che il "borgo rosso" (questo il nome del mio circolo) manca... e che devo assolutamente riaprire qualcosa... sorrido. si, decisamente il mio locale ha lasciato un segno.
poi la musica finisce, saluti, baci, promesse di vedersi presto, resto a parlare un po' con il bassista amico, con il batterista appena conosciuto e la sua fidanzata, mentre il chitarrista compila il borderò per la SIAE... non sono in forma... i dolori dovuti alla fibromialgia si fanno sentire, la debolezza per il recente virus herpes zoster (volgarmente detto fuoco di sant'antonio) che mi ha colpito la scorsa settimana e l'antivirale che ho dovuto prendere per combatterlo mi fanno sentire uno straccio.... saluto e me ne torno a casa. di nuovo decido di non accendere la radio... sono comunque cullata dalla musica ascoltata nella serata che ho ancora nelle orecchie e da quella che da qualche giorno ho nel cuore e nella mente. perchè malgrado sia un periodo a tratti di pioggia debole ma anche di temporali forti... è spuntato un raggio di sole e quindi vedo l'arcobaleno. per questo mi vesto di nuovi colori. e sorrido.






martedì 28 febbraio 2017

27 FEBBRAIO 1999


18 anni... un traguardo importante... e io sono ancora confusa... una giornata intensa... piena di ricordi ed emozioni... auguri ancora amore mio...adesso sei un uomo... almeno per la legge. per me sei mio figlio e lo sarai per sempre. a qualsiasi età. sei stato un bambino meraviglioso, adesso sei un ragazzo meraviglioso. spero diventerai anche un uomo meraviglioso.

sabato 25 febbraio 2017

PENSIERI A SPASSO, RICORDI LONTANI, EMOZIONI VICINE...


qualche giorno fa una classe della scuola dove lavoro stava preparando un progetto da presentare ad una scuola media in aula magna e serviva la mia "assistenza tecnica". tra le cose che dovevano mostrare c'era una versione particolare di Africa dei Toto ed io mi sono emozionata perchè per uno strano gioco di associazioni che a volte la mente fa mi è venuto in mente Wolfgang, il mio amico tedesco che per un paio d'anni (quasi trent'anni fa) è stato mio fidanzato. lì per lì non capivo il nesso tra la canzone e  lui, poi ho ricordato che in una delle tante cassette che mi aveva registrato con musica che spaziava tra i vari generi, che lui con molto gusto mescolava rendendole molto piacevoli all'ascolto e mai noiose e monotematiche, c'era proprio anche quella canzone. e mi sono emozionata perchè sono tornata indietro di secoli, al tempo del nostro lontano amore. ma anche della nostra robusta amicizia, che si è mantenuta malgrado la distanza, malgrado la vita che scorre, gli anni che passano, gli eventi che accadono... e siamo sempre rimasti in contatto  e ci siamo anche rivisti qualche volta oltre che sentiti spesso per telefono. ho conosciuto anche un paio di sue successive fidanzate e una volta lui ha ospitato per un paio di giorni me e il mio allora fidanzato di passaggio per la Germania mentre andavamo in vacanza in Olanda. insomma ci volevamo un gran bene. parlo al passato perchè purtroppo da qualche anno non riesco più a rintracciarlo e poichè l'ultima volta che l'ho sentito, tre anni fa, aveva problemi di salute... e temo che se ne sia andato. e da qui la mia grande emozione che mi ha portato alle lacrime.
ieri era il giorno dell'evento. previsto per le 9.30. un'oretta prima abbiamo provato il tutto. cercando  di non farmi prendere dall'emozione di nuovo quando ho fatto partire il filmato, ho guardato fuori dalla finestra... ma non è stata una buona idea... perchè stava piovendo. non pioggia forte, non pioggerellina primaverile. ma la pioggia fitta noiosa e insistente tipica tedesca. e il tetto della scuola accanto alla nostra bagnato dalla pioggia, i tigli del cortile ancora senza foglie, il cielo grigio... insomma per un attimo mi è sembrato di essere in germania. gli occhi si sono inumiditi. di nuovo l'emozione si è stretta in un nodo in gola... ho respirato profondamente. non volevo piangere. e non solo per pudore, per non farmi di nuovo cogliere con le lacrime agli occhi dalla prof e da alcuni studenti.... ma perchè penso che Wolfi, così lo chiamavano gli amici, non avrebbe voluto. allora  ho sorriso. e poi mi sono alzata e con la scusa di andare a sentire se l'audio in fondo all'aula magna era OK mi sono distratta...
quando poi c'è stato l'evento tutto è andato bene e della canzone, peraltro in una versione molto particolare eseguita a cappella da una corale https://www.youtube.com/watch?v=-c9-poC5HGw, con la simulazione dell rumore della pioggia (quindi anche la giornata era adatta) fatto con le mani ed eseguito anche dai nostri studenti, mi sono solo goduta l'esecuzione e la giusta emozione senza tristezza. perchè voglio continuare a sperare che il mio Wolfi stia bene. che abbia solo cambiato numero di telefono. e magari anche città. e che abbia perso il mio numero per cui non riesce a comunicare il cambio di indirizzo come ha sempre fatto ogni volta che è successo...spero di riuscire prima o poi a rintracciarlo e a ridere con lui di questi miei pensieri strampalati. di fare un viaggio in germania con mio figlio che ancora non ha conosciuto. far vedere a mio figlio dove ho abitato per un periodo e presentargli una gran bella persona.

martedì 7 febbraio 2017

BASTA UN RAGGIO DI SOLE

non è un bel periodo. problemi sul lavoro, problemi di salute, problemi problemi problemi... e il meteo non aiuta. o meglio finora non ha aiutato. già a me non piace l'invermo, il freddo, la pioggia, il grigio, il buio, le giornate corte... anche quando sono in forma, figuriamoci in un momento un po' così...  ma basta un raggio di sole per scaldarmi la pelle ed il cuore, per mettermi  addosso il buon umore e la voglia di spalancare le finestre per far entrare aria fresca e pulita che sa di primavera, per darmi l'energia della quale ho bisogno per fare pulizia ordinaria ma anche straordinaria, per togliere la polvere quotidiana ma anche  quella accumulata nei giorni no nei quali proprio non ce la facevo a far qualcosa. energia che mi fa venire voglia di mettere ordine in casa, nei cassetti, negli armadi ma anche  nella mia vita, nel mio cuore e nella mia mente. energia che mi fa pensare che è ora di buttare cianfrusaglie accumulate e inutili come alcune conoscenze portate avanti non si sa bene perchè. che è ora di curare le piante sul balcone tagliando i rami secchi bruciati dal freddo di gennaio lasciando che le foglioline verdi ed i germogli minuscoli che già si intravedono possano crescere in primavera e fiorire in estate. il cielo oggi non è proprio azzurro ed il sole è velato ma io ho voglia di ascoltare musica di carnevale e cantare a scuarciagola, ho voglia di ascoltare renato zero e piangere un po' pensando alla mia giovinezza con tenerezza, ho voglia di ascoltare bella musica rock e ballare in salotto passando l'aspirapolvere e poi un po' di blues rilassandomi con un bastoncino di incenso che brucia e un calice di vino in mano. ho voglia di sorridere e di ridere di gusto. ho voglia di fare le facce strane allo specchio dell'ascensore mentre salgo con le borse della spesa. ho voglia di salire le scale saltellando come una bambina tornando a casa quando non ho le borse della spesa. ho voglia di muovere la mia testa matta piena di capelli matti spettinati come i miei pensieri. ho voglia di andare sul molo a gustarmi un tramonto color ghiacciolo. e lasciare che la brezza del tramonto mi spettini i pensieri ed i capelli. ancora di più.
ho voglia di star bene. a volte basta un raggio di sole per scatenare pensieri positivi.

venerdì 27 gennaio 2017

MIA NONNA... PER RICORDARE, PER NON DIMENTICARE...

E' un vecchio post, che pubblicai su un vecchio blog e lo copiai anche qui quando ancora qui scrivevo poco... lo voglio riproporre oggi... per non dimenticare gli orrori dei nazisti (e mia nonna fu fortunata, in confronto a certe tragedie...)

Mia nonna non sopportava i tedeschi. Non sopportava sentirli parlare. Non sopportava i film di guerra dove si sentiva qualche parola tedesca parlata dai soldati. Lei aveva vissuto la guerra. Lei sapeva cosa era la guerra. Era una bambina durante la prima guerra mondiale, era una giovane donna con due bambini piccoli durante la seconda. Aveva conosciuto i soldati tedeschi e la paura. Una volta un gruppo di soldati l'aveva minacciata, e le aveva portato via per qualche ora mio zio. Il suo bambino più grande. Così, per farle uno scherzo. Perchè facevano anche questo. Un diversivo come un altro. Per loro. Non per mia nonna che temette il peggio. L'avevano minacciata di portare il bambino in un campo di concentramento se non avesse dato loro qualcosa da mangiare. E ridendo avevano preso il bimbo. Anche loro avevano fame, forse. Lassù per i boschi di castagni della montagna pistoiese. Mia nonna aveva portato loro qualche patata e un po' di farina di castagne. Cose preziose in quei momenti. Ma dette a loro tutto quello che poteva. Pur sapendo che così lei e i suoi figli sarebbero rimasti giorni senza mangiare. Magari i soldati non ne avevano davvero bisogno. O forse si. Magari loro stavano solo "giocando". Mia nonna no. E ancora dopo anni sentiva il suono di quelle parole in un italiano storpiato con spiccato accento tedesco... e quando raccontava ne imitava il suono. Mia nonna non fu felice quando mi fidanzai con un ragazzo tedesco. Ma era una donna intelligente e capiva che come noi italiani non siamo tutti mafiosi, i tedeschi non di oggi non hanno le  colpe dei loro avi e non sono tutti cattivi... e forse nemmeno quelli di allora erano tutti cattivi. Molti soldati erano poveri giovani costretti a fare cose che non avrebbero voluto fare. Mia nonna però raccontò l'episodio anche a Wolfgang, a voce alta. Come se il tono alto della voce potesse quello che la non conoscenza della lingua non poteva. Wolfgang non capiva l'italiano, se non qualche parola. Mia nonna non parlava il tedesco. E nemmeno avrebbe voluto impararlo. A mia nonna non piacevano i tedeschi. E continuavano a non piacerle. Anche se disse a Wolfgang di chiamarla nonna. A mia nonna, anticlericale, piaceva Papa Wojtyla. A mia nonna, sono sicura, non sarebbe piaciuto Papa Ratzinger. E non solo perchè era tedesco. Non so cosa mi ha ispirato a scrivere queste cose... forse il fatto che in questi giorni mia nonna avrebbe compiuto 100 anni)... forse perchè oggi è il giorno della memoria e basterebbe guardare gli occhi umidi di chi ha vissuto certe atrocità per non dimenticare... forse perchè papa Ratzinger non piace nemmeno a me e quando fa e dice certe cazzate piace ancora meno...

appendice:
mia nonna avrebbe avuto 100 anni quando scrissi e poi pubblicai per la prima volta il post... oggi ne avrebbe 108! e papa Ratzinger è emerito ma continua a non piacermi. sono atea ma papa Francesco mi piace un po' di più e forse piacerebbe anche a mia nonna.

mercoledì 11 gennaio 2017

ODIO L'INVERNO, ODE ALL'ESTATE

si. odio l'inverno e non ci posso fare niente. ho provato a trovare lati positivi ma non ce l'ho fatta. ho provato a guardarlo sotto varie angolature ma non c'è un solo motivo per il quale non dico possa arrivare ad amarlo ma almeno ad apprezzarlo. niente. le giornate sono più corte, la mattina devi alzarti ed uscire dal tepore del letto per immergerti in una giornata faticosa che inizia con temperature che invogliano solo al letargo. devi vestirti con un sacco di roba stando attenta a che sia facile da togliere però, che se vai in un ufficio pubblico o in un supermercato, dove in estate rischi di morire assiderata per l'aria condizionata impostata a 10°C adesso rischi di squalgliarti come un pupazzo di neve al sole. poi al mattino nell'economia della giornata devi calcolare 5 minuti per eventuale sbrinamento vetri prima di partire, se la notte la temperatura è scesa sotto zero e quindi i vetri della macchina sono ghiacciati. poi non devi scordarti sciarpa guanti e se non hai tanti capelli come me pure un cappello che non guasta. devi rinunciare alla bicicletta, oppure no, ma sai che infagottata così pedalerai male, suderai tantissimo e quando arriverai a destinazione ti verrà voglia di spogliarti e il risultato sarà un immediato "colpo di freddo". e dei vestiti che quando li lavi non asciugano mai? ne vogliamo parlare? e delle lenzuola e degli asciugamani che ti ritrovi stesi sui termosifoni che sembri un'accampato? ti muovi come robocop e sembri l'omino della michelin, se metti le scarpe eleganti ti ritrovi con due blocchi di ghiaccio al posto dei piedi, quindi ripieghi su due scarponcelli sexissimi con tanto di calzettone di lana che fanno tanto escursione in montagna, peccato che abiti in una ridente cittadina sul mare. che poi che c'avranno da ridere tutte 'ste cittadine? Viareggio proprio niente anche se, per carità, siamo già fortunati... i giorni veramente di freddo insopportabile da noi sono pochi e basta un raggio di sole che sembra primavera e il mare si sa mitiga le temperature e poi nelle giornate veramente fredde ma asciutte e assolate l'aria è limpida e il panorama intorno è bellissimo. si vedono le apuane, gli appennini innevati, si vede la costa da livorno a porto venere, si scorge distintamente tino e tinetto,di fronte a noi si vede benissimo il dito della corsica, la gorgona e i tramonti hanno colori mozzafiato. ma vuoi mettere l'estate? si. ode alla mia amata estate: una maglietta, un paio di pantaloncini, ciabatte e via. pronti per uscire. lavi le cose le stendi e sono asciutte. ti svegli che il sole è già alto e hai già finito di cenare quando finalmente se ne va a dormire. l'ora del crepuscolo, che è quella che più amo, che sembra non voler finire mai. quell'ora dove il sole ci ha già abbandonato ma il giorno non si decide a lasciar posto alla notte, quel limbo che profuma di giorno che sta per morire e di notte che sta per cominciare. che contiene tutte le belle cose ancora calde della giornata e tutte le promesse di una notte ancora da vivere... se solo potessi inseguirei l'estate. con una valigia piena di stracci leggeri e colorati, come i sogni ed i pensieri. che pure quelli d'estate sembrano più leggeri e colorati. in inverno è tutto più pesante. persino il cibo che dobbiamo mangiare per scaldarci ed il vino che lo accompagna. solo il volo dei coriandoli riesce ad essere leggero e colorato in inverno. ma quello lo sappiamo solo noi viareggini. ed è l'unica cosa che apprezzo dell'inverno... anche perchè quando arriva è quasi primavera. e perchè l'amore per burlamacco mi fa sscordare "il naso ghiaccio"... ma vuoi mettere un tuffo alla lecciona e il profumo dei camucioli?