da qualche giorno ho nostalgia di santorini. forse perché ho voglia e bisogno di una vacanza che da tempo non faccio e ho anche voglia e bisogno di mare e di sole che quest'anno per vari motivi, non ultimo le bizzarre condizioni meteo, ho trascurato. e sono andata a ricercare le foto di quella che fu LA vacanza. e mi è venuto a mente che avevo anche scritto un racconto su quella vacanza e l'ho ripescato. è lungo, l'ho rivisto un po'... l'ho tagliato e ricucito e lo ripropongo in due o più puntate...
da
qualche mese ero di nuovo single dopo una convivenza sofferta, e da un paio di
mesi ero tornata dai miei in attesa di un affitto decente. non stavo bene. né male. stavo.
e andavo avanti. un po' per inerzia, un po' cercando di reagire. alternando
momenti no a momenti si. la gioia per essere uscita da una situazione di
sofferenza ma anche la delusione, il senso di fallimento. la
solitudine...
intanto era estate, intanto la gente andava al mare, intanto uscivo ogni giorno da quello
che allora era il mio posto di lavoro alle 17 ed il sole mi abbagliava,
riflesso sugli scafi bianchi ormeggiati nella banchina di fronte. ed ero
stanca. fisicamente e mentalmente. avrei avuto bisogno di una bella
vacanza. già, ma dove? e con chi? e mi avrebbero dato le ferie? e se poi
trovavo la casa in affitto e a fine anno non mi rinnovavano il contratto di lavoro? forse, mi dicevo, sarebbe stato meglio risparmiare...
ma poi, un giorno... "Tiziana, dovresti fare le ferie, ne hai troppe, e per l'organizzazione
dell'ufficio sarebbe bene tu le prendessi nella prima quindicina di settembre"...
ma eravamo già alla fine di agosto... e che potevo
inventare così da un giorno all'altro? come mi potevo organizzare? e dove
potevo andare? che fare? ma sì, per una volta volevo vivere alla
giornata. ai soldi, alla casa da prendere in affitto, al contratto di lavoro che forse
non mi rinnovavano a fine anno ci avrei pensato al mio ritorno. e così mi
ritrovai all'uscita di un agenzia di viaggi con una decina di cataloghi sulla grecia. perchè entrando in agenzia l'unica cosa che ero riuscita a dire era
stata "vorrei andare in grecia. anzi, su un'isola greca, per la
precisione..."
le isole greche mi avevano sempre affascianato, e quella mi pareva
l'occasione giusta. lo sarebbe stata?passai
la serata a sfogliare cataloghi e a confrontare prezzi. ogni posto mi pareva
più bello di quello della pagina precedente. alla fine sarei voluta andare in
ognuna di quelle isole. e mi venivano in mente le parole un rap ironico di Claudio
Bisio... quante isole ha questa grecia... be' veramente usava espressioni molto
più colorite... era arrabbiato con la fidanzata che si era concessa una vacanza in grecia e gli raccontava che ogni sera era su un'isola e allora lui diceva... qualcosa tipo... ma quante cazzo di isolacce ha questa merda di una grecia... mi pare. comunque alla fine la mia scelta cadde su Santorini...la
descrizione sul catalogo aveva suscitato in me una curiosità maggiore, mi aveva
affascinato. forse influenzata dai racconti di un amico ufficiale su navi da
crociera che facevano tappa anche su quell'isola. e così la mattina dopo andai
a prenotare. l'impiegato esordì con "complimenti per la scelta, Santorini
ha un fascino particolare, sono famosi i suoi tramonti, è l'isola più romantica
di tutta la Grecia"... fantastico, pensai, passi il fascino, passino i tramonti, ma
il romanticismo... e proseguì il pensiero ad alta voce "...parto
sola, forse allora è meglio se cambio isola..." l'impiegato borbottò qualcosa imbarazzato e si affrettò ad iniziare
la pratica di prenotazione. purtroppo tutti i pacchetti più economici erano
esauriti, e poi partendo sola volevo arrivare e trovare tutto pronto,
sicuro ed organizzato e così spesi qualcosa in più del previsto. ma ormai
ero decisa a concedermi questo "lusso", che sentivo di meritare, dopo
gli eventi passati.
all'aeroporto conobbi una ragazza che aveva azzardato ancora più di me, nel
senso che oltre a decidere di fare una vacanza da sola aveva anche scelto di
prenotare solo il volo, riservandosi di cercare un alloggio dopo
l'arrivo sull'isola. be' aveva ragione, all'aeroporto c'erano decine di
persone che offrivano appartamenti in affitto, o camere in famiglia, in
pensioni a gestione familiare, in piccoli alberghi...ce n'era per tutti i
gusti, a prezzi veramente stracciati. c'era una hostess del tour operator ad
aspettare me e gli altri turisti che avevano prenotato quel pacchetto e prima
di salire sul pullman salutai quella occasionale compagna di viaggio dicendole
di cercarmi, se voleva, nell'albergo dove alloggiavo. e così fece, il giorno
stesso, comunicandomi che aveva trovato una pensioncina dove con poche dracme
dormiva. con quello che pagavo io ci sarei potuta rimanere un paio di
mesi. che rabbia. ma chissà... quella era la mia vacanza ed ero solo al primo giorno... una pagina ancora bianca dove tutto era ancora da scrivere.
continua...
martedì 19 agosto 2014
UN NUOVO CAPITOLO
ammetto di essere un poco emozionata. un nuovo inizio? una ripresa? diciamo un nuovo capitolo. mi piace scrivere, da sempre. ho sempre scritto di tutto ed ovunque, su fogli di quaderno, su scontrini, su tovaglioli di carta, su carta da lettere... e i miei scritti sono sparsi per tutta la casa, quelli che sono sopravvissuti ai traslochi e quelli che ho scritto da quando abito qui. e sparsi anche per la casa dei miei che fu la mia abitazione per anni. ed a casa di amici, se non li hanno buttati, destinatari di miei pensieri. ma sono una inguaribile disordinata e l'unico periodo in cui i miei scritti erano raccolti in un unico contenitore è stato il periodo del mio blog su splinder. poi la piattaforma chiuse e io non feci in tempo a traslocare su altra piattaforma. copiai tutto in una cartella dal nome blog, suddivisa in sottocartelle diverse per ogni anno, a loro volta divisi in files contenente gli scritti di un mese di quell'anno. ripromettendomi di aprire, prima o poi, un altro blog. o di continuare a scrivere su questo, che avevo già aperto (quando ancora esisteva splinder in un momento nel quale sull'altro mi rompevano le palle) ma sul quale avevo scritto sempre poco perché.. non so perché... sono fatti miei... ah ah... questa battuta la capirà solo chi ha un'età tale da ricordarsi la pubblicità dello jegermeister... ma torniamo seri. non ci scrivevo, su questo blog, perchè non lo sentivo mio. un po' come quando traslochi in una casa nuova e per un po' non la senti tua. allora meditavo di aprirne un altro ancora,. e lo feci, poi lo chiusi, poi lo riaprì ma sbagliai le impostazioni e non veniva indicizzato dai motori di ricerca per cui era come scrivere solo per me. qualcuno che sapevo leggere volentieri i miei scritti ebbe l'indirizzo... ma ci scrivevo talmente poco... ieri, dopata dal voltaren per placare il dolore provocato da una ernia discale (anzi due) e costretta in casa malgrado la bellissima giornata, peraltro rara in questa estate bizzarra, ho deciso di riesumare questo blog abbandonato, che avevo persino dimenticato di avere ancora, gli ho rifatto un po' il trucco e il parrucco, cambiandogli il nome e aggiungendo una breve descrizione delle mie passioni. ho lasciato la fotina perchè all'inizio non riuscivo a cambiare il nome che automaticamente all'inizio avrebbe firmato i miei scritti (la luna nel sole) e allora la foto era appropriata. perchè anche se sembra una luna in realtà è uno spicchio di sole, la parte nera è la luna che gli passò davanti. era marzo del 2006 e ci fu una eclissi di sole (in italia solo parziale) ed io lavoravo come assistente tecnico del laboratorio di navigazione astronomia e meteorologia dell'istituto tecnico nautico della mia città. e la foto la scattai con una semplice "compattina" appoggiata al telescopio. poi sono riuscita a cambiare anche quella parte. adesso la firma automatica dei post è tiziana, che è il mio nome. ma a quella foto ci sono affezionata e la lascio. la luna che copre il sole, e lo spicchio di sole che sembra una falce di luna... la mia passione per l'astronomia. i miei studi prima e il mio lavoro poi in quell'istituto nautico. l'eclissi e tutto quello di scientifico ma anche di magico c'è. bene, forse è il caso che mi fermi... quando inizio a scrivere divento un torrente in piena e non mi fermo più. un'ultima cosa: chi dovesse capitare tra queste "pagine" e leggere, prima di pensare che non conosco le regole grammaticali e/o di sintassi... sappia che ho deciso di scrivere così, di getto. e di usare la punteggiatura (forse nemmeno sempre in modo corretto) ma non la regola delle maiuscole e nemmeno quella dell'andare a capo. userò maiuscole solo quando vorrò sottolineare qualcosa e andrò a capo solo quando, istintivamente, mi verrà di farlo. magari per un motivo che solo io o nemmeno io capisco.
lunedì 18 agosto 2014
VOGLIA DI SCRIVERE
si, mi è tornata voglia di scrivere e anche voglia di essere letta. però non so se riuscirò a riprendere confidenza con un blog... ci provo...
state sintonizzati...
mercoledì 13 febbraio 2013
VOGLIA D'ESTATE...
io del freddo non ne posso più... ho voglia di sole, di mare, di sale sulla pelle e di salmastro nei capelli... ho voglia di caldo e chi se ne frega se si suda... ho voglia di magliette leggere e pantaloni svolazzanti... ho voglia di brezza leggera che ti rinfresca e ti spettina i pensieri e non di vento ghiaccio che ti congela anche la mente... ho voglia di ciabatte e non di scarponi... di sandali e non di maglioni... di costumi da bagno e non di stivali... di lenzuola fresche e non di piumini...
mercoledì 30 gennaio 2013
ANCORA SULL' AMATA TECNOLOGIA...
altra litigata virtuale con la tecnologia... alice riprende a funzionare, mi arriva la mail da stipendi-pa (il portale degli stipendi on line per i dipendenti di pubbliche amministrazioni) che mi dice di clikkare sul link indicato nella mail per inserire nuova password ed entrare nel sistema... ci clikko e mi si apre una pagina dove c'è un messaggio che mi dice che dovrei aver ricevuto una mail con password provvisoria... e così per 7/8 volte...insomma ho rimbalzato un po' dalla pagina alla e-mail e dalla e-mail ad un link che mi rimandava alla solita pagina ma alla fine ce l'ho fatta a reinserire tutti i miei dati... quando l'nfernale sistema mi ha "riconosciuto" mi ha chiesto come ultima domanda se acconsentivo al trattamento dei miei dati e dava le due opzioni accetto / non accetto... ho spuntato l'opzione NON ACCETTO e una scritta rossa mi ha avvisato che per accedere alla pagina dovevo obbligatoriamente accettare... ma allora che lo chiedono a fare? vabbe'... ce l'ho fatta a stampare i miei cedolini dello stipendio... ma anche oggi dico... oh tecnologia ma ci vai un po' po' in culo?
martedì 29 gennaio 2013
TECNOLOGIA...
allora, io non dico di tornare all'era della penna e del calamaio, anche perchè sono, anche se di poco, più giovane, e ai miei tempi c'era già la stilografica e, udite udite, anche la biro e poi le macchine da scrivere e addirittura... i primi computer !!! ma io rimpiango le lettere, la carta, le persone che gentilmente ti davano informazioni al telefono senza farti sentire uno scemo mentre parli con una voce registrata che ti chiede di digitare un numero e poi un altro e che se sbagli torni al menù principale e ricominci da capo... inizio ad ODIARE LA TECNOLOGIA...
devo iscrivere il figlio alla scuola superiore ma si può fare solo on line e per ora ci ho rinunciato perchè la piattaforma è bloccata... dovevo anche iscriverlo ad una vacanza studio, sempre on line, of course, e l'altro giorno ho perso un'ora, poi disperata ho chiamato l'assistenza e dopo un'altra ora (non ci riusciva nemmeno la signorina) ce l'abbiamo fatta... EUREKA! oggi arrivo a casa e decido di scaricare il cedolino dello stipendio ma un infernale sistema ogni tre mesi ti chiede di cambiare, per proteggere la privacy, la password e se non accedi per più di tre mesi te la cambia lui da solo... e per riaverla devi rispondere ad una domanda di sicurezza che il malefico sistema ti chiede di inserire al momento dell'iscrizione... ho dato la risposta giusta (sono domandone su notizione tipo come si chiama tua madre o il tuo gatto o qual è il tuo piatto preferito) e così ho "vinto" il rinvio della password... via e-mail, naturalmente... ma windows live mail è bloccato, allora provo dal sito di telecom... niente. ARGH... chiamo il 187... e dopo un'interminabile attesa con una musica atroce interrotta di tanto in tanto da una voce che mi diceva che potevo consultare il sito (che però non funziona) una voce umana, spero fatta di ciccia e ossa come noi umani, mi informa che c'è un guasto sulla piattaforma di alice su tutto il territorio nazionale... lo risolveranno entro 48 ore... oh tecnologia ma ci vai un po' po' in culo eh...
domenica 27 gennaio 2013
MIA NONNA...PER RICORDARE, PER NON DIMENTICARE...
E' un vecchio post, che pubblicai su un vecchio blog e lo copiai anche qui quando ancora qui scrivevo poco... lo voglio riproporre oggi... per non dimenticare gli orrori dei nazisti (e mia nonna fu fortunata, in confronto a certe tragedie...)
Mia nonna non sopportava i tedeschi. Non sopportava sentirli parlare. Non sopportava i film di guerra dove si sentiva qualche parola tedesca parlata dai soldati. Lei aveva vissuto la guerra. Lei sapeva cosa era la guerra. Era una bambina durante la prima guerra mondiale, era una giovane donna con due bambini piccoli durante la seconda. Aveva conosciuto i soldati tedeschi e la paura. Una volta un gruppo di soldati l'aveva minacciata, e le aveva portato via per qualche ora mio zio. Il suo bambino più grande. Così, per farle uno scherzo. Perchè facevano anche questo. Un diversivo come un altro. Per loro. Non per mia nonna che temette il peggio. L'avevano minacciata di portare il bambino in un campo di concentramento se non avesse dato loro qualcosa da mangiare. E ridendo avevano preso il bimbo. Anche loro avevano fame, forse. Lassù per i boschi di castagni della montagna pistoiese. Mia nonna aveva portato loro qualche patata e un po' di farina di castagne. Cose preziose in quei momenti. Ma dette a loro tutto quello che poteva. Pur sapendo che così lei e i suoi figli sarebbero rimasti giorni senza mangiare. Magari i soldati non ne avevano davvero bisogno. O forse si. Magari loro stavano solo "giocando". Mia nonna no. E ancora dopo anni sentiva il suono di quelle parole in un italiano storpiato con spiccato accento tedesco...e quando raccontava ne imitava il suono. Mia nonna non fu felice quando mi fidanzai con un ragazzo tedesco. Ma era una donna intelligente e capiva che come noi italiani non siamo tutti mafiosi, i tedeschi di allora non erano tutti cattivi. Molti soldati erano poveri giovani costretti a fare cose che non avrebbero voluto fare. Mia nonna però raccontò l'episodio anche a Wolfgang, a voce alta. Come se il tono alto della voce potesse quello che la non conoscenza della lingua non poteva. Wolfgang non capiva l'italiano, se non qualche parola. Mia nonna non parlava il tedesco. E nemmeno avrebbe voluto impararlo. A mia nonna non piacevano i tedeschi. E continuavano a non piacerle. Anche se disse a Wolfgang di chiamarla nonna. A mia nonna, anticlericale, piaceva Papa Wojtyla. A mia nonna, sono sicura, non sarebbe piaciuto Papa Ratzinger. E non solo perchè era tedesco.
Non so cosa mi ha ispirato a scrivere queste cose...forse il fatto che in questi giorni mia nonna avrebbe compiuto 100 anni...forse perchè oggi è il giorno della memoria e basterebbe guardare gli occhi umidi di chi ha vissuto certe atrocità per non dimenticare...forse perchè papa Ratzinger non piace nemmeno a me e quando fa e dice certe cazzate piace ancora meno...
Non so cosa mi ha ispirato a scrivere queste cose...forse il fatto che in questi giorni mia nonna avrebbe compiuto 100 anni...forse perchè oggi è il giorno della memoria e basterebbe guardare gli occhi umidi di chi ha vissuto certe atrocità per non dimenticare...forse perchè papa Ratzinger non piace nemmeno a me e quando fa e dice certe cazzate piace ancora meno...
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