uno dei miei più grandi amici abita all'estero da qualche anno. sono più di venti anni che ci conosciamo e che ci vogliamo bene. manteniamo i contatti per telefono e messaggi e ogni tanto viene in Italia e ci vediamo. qualche giorno fa ha pubblicato su facebook una foto che lo ritraeva bello e felice e mi è venuto in mente che una decina di anni fa scrissi su un blog un racconto sulla nostra amicizia. è ancora attuale e quindi lo condivido su questo blog.
La prima volta che l'ho
visto era estate, ad una festa in piazza, perchè il fidanzato di una mia amica
era amico suo, e si fermò a salutarlo, mentre la mia amica mi diceva chi era.
Perchè ne avevo sentito parlare tante volte come di una persona speciale ed
affascinante, e quindi mi aveva sempre incusiosito.
Effettivamente lo trovai affascinante, almeno fisicamente, perchè come persona non
lo potevo sapere. Nessuno ci presentò, eravamo nella confusione della festa e
tra me e lui c'era qualche metro di distanza e parecchie persone. Questo non
impedì ai nostri sguardi di incontrarsi, per un istante che durò pochi secondi,
ma che dopo più di dieci anni ricordo ancora.
Niente di che, anche perchè io ero in compagnia del mio allora fidanzato, lui
era in compagnia della sua allora fidanzata, e comunque nessuno dei due provò
particolare interesse, ma entrambi avevamo riconosciuto qualcosa di nostro
nell'altro. Anche se probabilmente dopo pochi minuti nessuno dei due avrebbe
più pensato a quell'incontro...
Passò quasi un anno. Era una calda domenica di inizio
estate. Sulla spiaggia vedo il fidanzato della mia amica che nel frattempo
avevo un po' perso di vista, mi avvicino per salutarlo, per avere
notizie della mia amica, per chiedergli che ci fa su quella spiaggia che
loro di solito non frequentano.
Mi dice che è venuto a trovare un amico, e mi indica lui, che lo sta
raggiungendo. Questa volta me lo presenta, ci sono le condizioni per farlo. Io
lo riconosco, lui no, ma non importa. Mi invitano a seguirli al ristorante, ma
io rifiuto ringraziando. Per me la vita da spiaggia è mare, sole e frutta,
preferisco cenare che pranzare, in generale, d'estate a maggior ragione, con il
caldo che fa!
Saluto, auguro buon appetito, mi sistemo sulla battima, mi bagno e mi asciugo al
sole e mi bagno di nuovo, godendo di quella assolata giornata di Giugno.
Dopo un paio d'ore i due amici tornano, e mi raggiungono mettendosi a
conversare. Poi S. se ne va, fa troppo caldo, e poi la fidanzata, la mia amica,
lo aspetta per non so quale impegno, ci saluta e noi restiamo a parlare
senza renderci conto del tempo che passa veloce.
Se ripenso a quel pomeriggio lo vedo come una scena di un film, quando il
regista per far vedere lo scorrere del tempo inquadra i protagonisti nella
stessa posizione, con lo stesso sfondo ma con le luci cambiate. Ecco, noi
eravamo li, sulla battima, alle tre del pomeriggio come alle cinque, alle sei,
alle sette...cambiava l'altezza del sole nel cielo, e di conseguenza la luce ed
i colori intorno a noi, e si allungavano le ombre sulla spiaggia, e diminuivano
le persone e quindi le voci, ed i chiacchericci ed il vociare dei bambini
lasciava il posto allo sciabordìo della risacca mentre i gabbiani iniziavano ad
arrivare alla ricerca di qualche rifiuto commestibile lasciato dai bagnanti, ed
i bagnini iniziavano a chiudere gli ombrelloni ed a rassettare la spiaggia. Uno di
loro ci conosceva bene (perchè anche se non c'eravamo mai incontrati scoprimmo
di frequentare la stessa spiaggia da un po') e passando continuava a
chiederci cosa mai c'eravamo raccontati in tutto il pomeriggio, e quante cose
avevamo mai ancora da dire, visto che non davamo cenni di cedimento... arrivarono
le otto.
P. disse che a quel punto doveva comprarsi qualcosa di pronto per
cena , perchè la sua quasi ex-ragazza, che ancora viveva con lui in attesa di
trovarsi una nuova sistemazione, non era a casa, sarebbe rientrata in
serata, dopo cena, e lui avrebbe dovuto comprare qualcosa da
cucinarsi e fare la spesa anche per l'indomani, ma ormai era tardi.
Io abitavo da sola, e buttai lì un invito molto informale, dissi che se voleva
potevo offrirgli un piatto di spaghetti o un insalata. Lui accettò ma pose una
condizione: doveva cucinare lui. Mi chiese se avevo gli ingredienti per fare la
pasta di S.Lorenzo, una ricetta che aveva trovato su una confezione di pasta,
che aveva provato e gli era piaciuta. Provò ad elencare gli ingredienti, avevo
tutto.
Affare fatto, lui a casa sua per una doccia, io a casa mia per la doccia e per
preparare gli ingredienti. Che gli feci trovare allineati sul piano di lavoro
del mio angolo cottura da single!
Era un piatto molto estivo. Gli ingredienti tutti a crudo sul quale butti la
pasta cotta che quindi diventa subito tiepida, condisci con un filo d'olio e
via.
Ovviamente continuammo a conversare, come due vecchi amici, anche molto
complici. Continuavamo a riconoscerci come c'eravamo riconosciuti in quello sguardo
un anno prima...
Finimmo di parlare alle 5 della mattina! Solo perchè decidemmo di farlo, perchè
in realtà avremmo potuto continuare! Infatti non avevamo affatto esaurito la
voglia di raccontarsi, di confrontarsi, di spaziare dai discorsi futili ai grandi
temi, dai discorsi seri agli scherzi. Lui se ne andò, io andai a letto. Dopo
poche ore eravamo sulla stessa spiaggia, quasi nella stessa posizione del
giorno prima, ed il nostro amico bagnino scherzava chiedendoci se per caso
avevamo passato la notte lì.
Dopo qualche giorno il nostro chiaccherare si trasformò in flirtare,
conservando però il sapore del gioco, insomma, eravamo un po' più che amici ma
fondamentalmente, principalmente, amici.
Con lui stavo bene e dimenticavo le recenti delusioni, affettive e
professionali. Ed anche i problemi, primo fra tutti la disoccupazione!
Dopo qualche settimana trovai lavoro su uno yacht, e così passai quasi tre mesi
in Corsica, dove incontrai anche una persona per la quale persi la testa e il
cuore.
Quando tornai rividi P. e ci raccontammo i nostri tre mesi, il mio amore per la
persona conosciuta in Corsica, la fine della sua convivenza e quindi la
chiusura definitiva della sua lunga storia, la sua storia estiva con una
persona che conosceva da anni e che conoscevo anch'io, insomma riprendemmo a
frequentarci e a raccontarci, come facevamo nelle lunghe giornate di sole e di
mare. Questa volta passeggiando sul molo, gustandoci il salmastro di quel mare
autunnale che tanto amavamo, o davanti al suo caminetto, bevendo un bicchiere
di vino.
Poi una sera ci fu un fraintendimento, per telefono, ci capimmo male, ci
spiegammo peggio, e il nostro rapporto si incrinò.
E forse a causa di un po' d'orgoglio, o forse perchè in quel momento i nostri
sentimenti erano confusi, e cercavamo nell'altro cose che l'altro in quel
momento non poteva o non voleva darci, o forse perchè i nostri sentimenti erano
diversi da quello che pensavamo, facemmo una gran litigata, e non cercammo di
chiarirci, perdendoci di vista.
E quando ci rincontrammo l'estate successiva sulla stessa spiaggia ci
evitammo accuratamente.
Quando dopo anni, ho avuto bisogno di un aiuto che professionalmente lui poteva
darmi, ho esitato un po' ma poi ho chiamato, e lui è stato il solito. Come se
ci fossimo salutati la sera prima, come se tutti quegli anni non fossero passati. E
quello stupido litigio non fosse mai avvenuto.
Tra l'altro scoprimmo che conosceva benissimo la persona che che nel frattempo
avevo incontrato ed era diventato mio marito, o meglio lo conosceva
quando mio marito era un bambino e lui un ragazzino, ed abitavano vicini.
Dopo
un po' ci perdemmo di nuovo di vista, questa volta per i diversi impegni
familiari e per il diverso stile di vita. Lui ancora single impenitente, io
sposata e con un bambino piccolo da accudire.
Nel frattempo avevo cambiato anche spiaggia, quindi gli incontri erano
rarissimi anche in estate.
Poi lo incontro con una nuova fidanzata, lo vedo sereno, ne sono
felice. Vengo a sapere dal "bagnino" della vecchia
spiaggia, ancora in contatto con lui, che si è sposato e che proprio lui gli ha
fatto da testimone! Bene, mai dire mai, non ci avrei mai creduto...
E infatti, quando lo incontro e mi congratulo per l'avvenuto matrimonio mi dice
che si è già separato...e sono passate solo poche settimane dal giorno del si!
Mi dispiace. A lui no. Riconosce di aver fatto un errore. Ma la considera una
tappa della sua vita che comunque gli ha dato molto.
Da allora non ci siamo più persi, anche se i nostri diversi stili di
vita ancora ci separano. Lui è tornato ad essere uno scapolo impenitente e per
di più sempre in viaggio, io ho ripreso a lavorare ed ho un figlio che cresce e
con lui crescono gli impegni.
Questa è la storia di una amicizia vera , che dopo più di dieci anni e qualche
intoppo resiste ancora. Sempre più profonda, intensa, per qulacuno forse
inconcepibile, incomprensibile. Per noi, che la viviamo, semplicemente bella.
Gli intoppi sono dovuti ai nostri caratteri, così simili. E' per questo che ci
siamo "riconosciuti", subito, con uno sguardo prima, a pelle
dopo. Per noi guardare l'altro è come guardarsi alo specchio. A volte
riconosciamo nell'altro i nostri stessi lati positivi, che ci fanno sentire
bene, con noi stessi e con gli altri. Altre volte quelli negativi, che non ci
piacciono. E allora lo facciamo notare all'altro. E nasce il confronto. Altre
volte ancora invece, il lato negativo non ci piace proprio, prima in noi e
poi nell'altro, e viene la rabbia, e nasce lo scontro.
Però siamo ancora qua. E quando iniziamo a parlare non ci fermiamo più. E
sicuramente potremmo arrivare all'alba, come quel giorno di dieci anni
fa.
Ma adesso ci sono impegni che ce lo impediscono. Per fortuna, dopo tanti
anni, ci capiamo al volo, a volte anche solo con un semplice sguardo, e
quindi i tempi diconversazione si sono notevolmente ridotti anchese la
voglia di raccontarsi e confrontarsi è rimasta la stessa.
altri anni sono passati, nel frattempo io mi sono separata, lui ha
perso prima la madre e poi il padre, quindi i motivi per rientrare in Italia sono diminuiti per cui ci vediamo sempre meno. nelle
foto che ogni tanto pubblica su facebook, comeho già scritto, lo vedo felice. ha una nuova compagna
incontrata dove vive ed è ancora affasscinante. non più un bel ragazzo moro dallo sguardo tenebroso ma un affascinante signore brizzolato. ma soprattutto è ancora il mio grande amico P.
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