mercoledì 15 novembre 2017

PENSIERI AL VOLO (di gabbiano)

Sarò sintetica, forse ermetica.
Ancora qualche dolore fisico e il tempo novembrino non aiuta.
Il senso di serenità interiore invece si. Scalda l'anima.
Come il raggio rosso di sole che stamattina si insinuava tra due nuvole grigie.
E io mi sento leggera come il volo di un gabbiano che ho seguito poco fa con lo sguardo.
Ed Egisto (Malfatti) sarebbe contento.

giovedì 2 novembre 2017

EMOZIONI IN UN ANGOLO

sono andata a prendere un caffè a casa di un amico. non c'ero mai stata. sapevo che abitava in un angolo antico di Viareggio. un angolo che io considero anche magico. immaginavo cosa si vedesse dal suo balcone, ma vederlo mi ha emozionato. un po' perché mi è sembrato di vedere uno scorcio di un'altra città, osservare un angolo a me noto della "mi' Viareggio" ma da un'altra prospettiva mi ha regalato cinque minuti di "vacanza"... amplificata dalla luce crepuscolare e dall'atmosfera di festa che erano nell'aria. un po' perché da quel balcone si vede, ed anche quello da un'altra prospettiva ma comunque ben riconoscibile, il punto esatto dove ho avuto il brutto incidente dove ho rischiato la vita e che per molti versi la vita, che fortunatamente non ho perso,  mi ha cambiato. un po' perché l'odore della darsena, intesa non come quartiere viareggino ma proprio nel senso di canale, darsena, porto, ormeggi, banchine...che ben si percepisce da così vicino, mi ha riportato indietro negli anni, a quando lavoravo nella nautica e ancora di più, chiudendo un attimo gli occhi, a quando navigavo e dall'oblò della mia cabina entrava lo stesso odore. un po' perché Viareggio è Viareggio e in quell'angolo mi è sembrata più Viareggio del solito. e per un attimo mi sono sentita alla fine dell'800. nella Viareggio timida cantata da Egisto. e non mi sarei meravigliata se avessi visto passare un barcobestia. o correre qualche ragazzino coi calzoni corti gridando "all'ariulò". o passeggiare qualche dama con l'ombrellino. o qualche sposa con la gonna nera lunga e lo scialle andare incontro al su' sposo che tornava dal mare.

giovedì 31 agosto 2017

UN MESE VOLATO VIA

un mese è passato dall'ultimo post... sembra ieri che irrequieta cercavo di trovare una nuova identità a questo vecchio blog eppure è già passato un mese. un mese da quando lamentavo stanchezza e bisogno di ferie ad oggi che mi ritrovo ancora stanca, di nuovo al lavoro, malgrado le ferie godute ma purtroppo già finite. ferie godute nel vero senso della parola, pochi giorni, poco più di due settimane, durante i quali ho però cercato di distrarmi, di riposarmi, di pensare meno possibile ai problemi prendendomi i miei tempi ed i miei spazi. rinunciando qualche volta a cose piacevoli che avrei potuto fare quando però il mio fisico mi diceva che non ce l'avrebbe fatta a sopportarne il peso. perchè si sa, anche le cose piacevoli come un viaggio, una cena, una gita fuori porta... possono talvolta essere stancanti. rinunciando anche a cose che avrei voluto fare ma che il mio portafoglio non mi ha permesso di fare, come una bella vacanza, per esempio. e rinunciando infine a cose che avrei dovuto fare ma che il poco tempo, la poca voglia, la troppa stanchezza, non mi hanno permesso di fare, come imbiancare le stanze del mio appartamento, mettere in ordine gli armadi, buttare un po' di cose vecchie e inutilizzate da tempo... ferie che non sono state, per come mi sento,  evidentemente sufficienti a ricarmi completamente. nè fisicamente nè psicologicamente. la mia malattia ha tra i sintomi anche una stanchezza cronica e spesso incoercibile. oltre ai dolori che spesso impediscono anche attività banali. e questo non aiuta l'umore ed anche se fortunatamente ho il carattere che compensa... qualche volta il carattere da solo non basta. se poi ci aggiungiamo qualche piccola seccatura, il quadro è completo...
e così dopo una mini vacanza, che mi sono potuta permettere solo perchè praticamente a costo zero, in Provenza ospite per tre  giorni di un vecchio amico, con viaggio di andata super economico in treno e rientro in italia in moto con lui facendo tappa in costa azzurra un paio di giorni ospiti di amici suoi, ed il resto delle ferie in Versilia (ironico, per chi non lo sapesse io abito a Viareggio), eccomi di nuovo già da più di una settimana rientrata a scuola, a preparare i dispositivi informatici delle aule e dei laboratori per il prossimo anno scolastico. quasi pronta per il nuovo anno, che per chi lavora nella scuola come me inizia a settembre. con tutte le incognite e le aspettative del nuovo anno. con le speranze e le paure. perchè anche se sono nella stessa scuola, e questo che sta per cominciare sarà il quarto anno,  quest'anno ci sarà qualche cambiamento ai vertici e tra i colleghi. ma a questo punto non mi resta che sperare, ed iniziare a fare il conto alla rovescia, proprio come si fa il il 31 dicembre... perchè da domani, 1° settembre, anno (scolastico) nuovo, vita (lavorativa) nuova... in alto i calici quindi, e buon anno...


giovedì 27 luglio 2017

IRREQUIETEZZA...

è un periodo così... che si manifesta in tutto... faccio una cosa e intanto ne penso un'altra, inizio mille cose contemporaneamente e non ne finisco una, mi faccio mentalmente scalette di priorità che stravolgo continuamente, allora me le scrivo promettendomi di rispettarle ma mi scordo di consultarle o comunque sul momento ritengo che una priorità ha più priorità di un'altra priorità e quindi cambio l'ordine pensando che il risultato non cambia... e infatti non cambia... sono sempre in ritardo con tutto...vado un paio d'ore al mare e vorrei essere a casa perchè penso che ho un sacco di cose da fare... resto a casa rinunciando al mare e penso che avrei potuto tranquillamente andare un paio d'ore al mare, anche perchè sono talmente stanca che non riesco poi a combinare più di tanto se resto a casa... e soprattutto se ho meno tempo a disposizione riesco ad ottimizzarlo... se invece so di avere tutto il pomeriggio me la prendo comoda... troppo comoda... e combino molto meno... sono davvero una frana....
ho cambiato nome a questo blog diciotto volte in tre giorni perchè nessuno dei nomi mi sembrava che mi rappresentasse veramente come l'altro, l'originale che per colpa di un folle ho dovuto eliminare... le alternative erano tutte banali, e uno dei difetti che comporta la banalità del titolo di un blog è che nella indicizzazione sparisci nel mare di attività di vario genere che hanno nome uguale o comunque simile... l'altro era composto da tre nomi che insieme erano una combinazione evidentemente rara... e quindi nei motori di ricerca si era piazzato al primo posto (se venivano digitati i tre nomi insieme) e comunque tra i primi posti se venivano digitati due su tre o anche solo uno dei tre nomi e mi piaceva non per megalomania ma perchè era facile arrivarci per caso e quindi potevo contare su lettori casuali che poi, ammesso e non concesso che apprezzassero i miei scritti, potevano tornare a leggermi... e siccome è vero che si scrive per noi stessi ma è anche vero che si scrive perchè qualcuno legga altrimenti si potrebbe scrivere in un diario e tenere tutto in un cassetto, la cosa mi piaceva... ma a parte questo, ripeto, mi sembrava che il nome non mi rappresentasse veramente... ora forse, e sottolineo forse, ci sono arrivata... spero sia il definitivo... ma non ci giurerei... l'irrequietezza di questi giorni è immensa... la stanchezza, lo stress, il caldo, il bisogno di ferie, qualche acciacco fisico, qualche problemino di varia natura, qualche preoccupazione... insomma.... il quotidiano che ognuno di noi più o meno deve vivere e che in certi periodi è più pesante,  per me in questo momento è parecchio pesante e non aiuta... non aiuta per niente...

venerdì 21 luglio 2017

MI VESTO DI NUOVI COLORI

no, i colori sono gli stessi... più o meno bianco e nero... un pizzico di azzurro.... la fotina del sole durante una eclissi parziale che sembra uno spicchio di luna... niente di nuovo quindi dal punto di vista grafico, e nemmeno niente cambia sul mio modo di gestire questo blogghettino e cioè scrivere quando ho voglia di scrivere qualcosa di particolare che mi è passato per la mente... ho solo cambiato nome e indirizzo per non essere raggiunta da chi non ho piacere che mi raggiunga.... per settimane non ho scritto perchè non mi andava che questa persona (squilibrata) che già fin troppo male mi ha fatto, leggesse anche solo una banale frase scritta da me. ma poi ho pensato che non potevo e non dovevo condizionare la mia vita ulteriormente e allora ho trovato l'escamotage tecnico... tutto resta uguale tranne l'indirizzo e il nome che ho comunicato e comunicherò solo agli amici fidati. et voilà... pronti attenti via... si riparte... il blog ha gli stessi colori ma la Tiziana no... da tempo mi sono vestita di nuovi colori.  in senso metaforico, ovviamente, perchè niente è cambiato nel mio look, ma dentro di me si. e molto.

martedì 30 maggio 2017

IL TUFFO CATARTICO

il mare è sempre stato per me importante, ed il mio rapporto con esso profondo e in qualche maniera misterioso. un legame indissolubile e atavico, ancestrale. mia madre mi ha sempre raccontato che fin da piccolissima ne ero affascinata e mi incantavo ad osservarlo in silenzio. calmo o in tempesta, dalla spiaggia o dal molo, in estate o in inverno. e negli anni è sempre stato così e ancora oggi è così. e tuffarmi mi ha sempre dato un senso di libertà, di riconciliazione con la vita dopo momenti difficili, di rilassamento dopo tensioni accumulate, quasi di purificazione dopo periodi da dimenticare... un senso di catarsi appunto, nel senso filosofico di Pitagora e Platone.
fare il primo tuffo di stagione l'ho sempre considerato un rito di buon auspicio, durante il quale faccio pensieri ben augurali per me e per chi mi vuole bene. così pure l'ultimo, anche se a fine stagione poi   non so mai se sarà veramente l'ultimo, sperando sempre in una clemenza del meteo che sposti a più tardi possibile la possibilità di tuffarsi ancora.
a volte in inverno vorrei poter avere questa opportunità, ne sento forte l'esigenza fisica, che solo il freddo mi blocca dall'assecondare. e mai come quest'anno ho atteso il primo tuffo "catartico"... soprattutto dopo aver vissuto un periodo di forte stress per mille motivi aggravati dalla conoscenza di una brutta persona che ovviamente non ho riconosciuto subito come tale, alla quale ho dato la mia fiducia e che in cambio mi ha tolto molto rubandomi tempo, serenità e soprattutto energia.
e allora domenica scorsa, complice una bellissima giornata di fine maggio, sono andata con il mio scooter verso la mia spiaggia preferita tra Viareggio e Torre del Lago, la mitica Lecciona, con il sorriso sulle labbra e i capelli (quelli che spuntavano dal casco) al vento.
ho parcheggiato e camminato un po' attraverso la pineta, ho attraversato le dune coperte di macchia mediterranea, mi sono inebriata del profumo di camuciolo (elicrisio per i non viareggini)  misto a quello del salmastro, ho guardato  la distesa di fiori gialli (i camucioli-elicrisio, appunto), le apuane in lontananza, il mare, gli ombrelloni colorati, le vele sul mare... e ho goduto della serenità che la vista mi trasmetteva.
ho apprezzato la sabbia sotto i piedi, non più fredda come in inverno, non ancora bollente come in estate. piacevole come velluto tiepido.
sono arrivata alla riva e l'acqua era trasparente. il mare calmo e invitante. l'acqua ancora fredda ma il mio rito mi attendeva ed io attendevo quel momento da tanto, troppo tempo...
ho camminato, grazie ad una secca, per parecchi metri con l'acqua che non andava oltre le mie ginocchia... ho aspettato di trovare  l'acqua abbastanza alta e dopo essermi bagnata un po' mi sono tuffata, ed ho fatto qualche bracciata... mi sono fermata ed il sole sembrava ancora più caldo sulla pelle rinfrescata dalla temperatura dell''acqua ancora primaverile...
e mi sono sentita bene. rigenerata. purificata. rilassata. serena. viva.

sabato 6 maggio 2017

L' ARABA FENICE

mi riconosco nella figura mitologica che rinasce dalle ceneri. più volte sono caduta e mi sono sempre rialzata. anche quando credevo che non ce l'avrei fatta. dopo un paio di incidenti nei quali ho rischiato la vita, dopo momenti di difficoltà economiche, dopo "batoste" sentimentali, dopo delusioni di varia natura, dopo difficoltà grosse di vario genere... e ce la farò anche stavolta che in un mese e mezzo ho avuto un concentrato di condizioni avverse sotto ogni punto di vista. un mese e mezzo nel quale si sono sommate e moltiplicate ed elevate all'ennesima potenza una serie di situazioni brutte e per certi versi irreali che mi hanno dato l'impressione di essere protagonista di una candid camera. ho aspettato inutilmente una voce che mi dicesse che ero su scherzi a parte. ho pensato di vivere un incubo, e quindi ho aspettato inutilmente il suono della sveglia che mi portasse fuori da un brutto sogno. sono arrivata addirittura a credere  di essere pazza, che forse mi immaginavo tutto, che essendo in un momento di stress e di non perfetta forma fisica per il riacutizzarsi della mia malattia forse avevo una visione distorta della realtà... che ero io quella sbagliata che reagiva male e non capiva l'atteggiamento di qualcuno che era entrato nella mia vita sconvolgendola.
invece no. semplicemente la realtà spesso supera la fantasia. i problemi economici e quelli sul lavoro li  affronterò, le intemperanze adolescenziali del figlio pure, la stanchezza anche,  cerco di volermi bene per salvaguardare la salute perchè senza quella non posso affrontare nemmeno tutto quello di cui sopra... ma contro la cattiveria e la follia di alcune persone dalla mente distorta non posso fare niente se non allontanarle definitivamente dalla mia vita e non permettere mai più che ne facciano parte.
sto rinascendo dalle ceneri.
ceneri che sono il risultato di un fuoco che ha bruciato un mese e mezzo della mia vita. lasciando solo cenere, appunto. nient'altro che cenere.
ma non è riuscito a bruciare la mia anima, la mia mente e nemmeno il mio sorriso.